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Modena: conferenza sulla sindrome da apnee ostruttive durante il sonno

Russare, oltre ad essere fonte di disagio per chi divide con il russatore la camera da letto o l’appartamento, è soprattutto un problema di salute. Infatti, tra i molti risvolti negativi del russamento c’è anche la sindrome da apnee ostruttive durante il sonno: frequenti e temporanee interruzioni della respirazione, che comportano – oltre a microrisvegli ed un cattivo riposo notturno – anche un’insufficiente ossigenazione.

A questo problema, che nella nostra provincia colpisce circa il tre per cento della popolazione, è dedicato un convegno medico che si terrà a Modena domani, sabato 10 novembre (dalle 8.30 alle 14.00), presso la Sala Congressi dell’Hotel Raffello (strada per Cognento, 5). L’evento è organizzato dall’Unità operativa di Odontostomatologia e Chirurgia Orale dell’Azienda USL di Modena diretta dal dott. Pietro Di Michele in collaborazione con il dott. Mario Santangelo della Neurologia di Carpi, il dott. Stefano Galli direttore della unità operativa di otorinolarigoiatria di Carpi. Parteciperà anche il dott. Bruno Brevi, della chirurgia maxillofacciale dell’Univ. di Parma esperto del settore.

La sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno è una condizione clinica caratterizzata da episodi ricorrenti di ostruzioni delle vie aeree superiori, che portano ad una riduzione marcata oppure all’assenza di flusso aereo al naso e alla bocca. Questi episodi sono generalmente accompagnati da un forte russamento e conducono a patologie quali cardiopatie, ipertensione e problemi cerebrovascolari. La sindrome si manifesta generalmente con eccessiva sonnolenza diurna e cefalee mattutine imputabili alla scarsa qualità del sonno che è compromesso dai frequenti “risvegli” necessari a superare l’ostruzione.

Uno dei problemi è che solo un paziente su cinque tra gli “apnoici” si rivolge al medico e che solo la metà di questi giungono all’osservazione dello specialista.
Per i medici il problema ancora aperto è rappresentato dalla grande disomogeneità e variabilità esistente sia nelle modalità di inquadramento clinico, sia nell’utilizzo di tecniche strumentali nel procedimento diagnostico. Oggi, sebbene la patologia delle apnee ostruttive rappresenti uno degli argomenti di maggiore attualità nella realtà rimane una patologia di “nicchia”, non tanto per difficoltà correlate con la terapia chirurgica, quanto invece per le difficoltà che si incontrano nella gestione del paziente per poter giungere ad una corretta diagnosi e ad un approccio multidisciplinare di vari professionisti quali il medico di famiglia, il neurologo, l’otorino, l’ortodontista e per ultimo alla risoluzione, dove possibile, con la correzione chirurgica.
















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