Ieri si è chiusa l’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), che vedeva indagate quindici importanti società del trasporto pubblico locale, con la condanna delle società stesse per aver “posto in essere intese restrittive della concorrenza”. Per effetto della violazione contestata l’Antitrust ha applicato sanzioni pecuniarie per circa 10 milioni di euro complessivi alle società, fra le quali rientrano anche quattro aziende di trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna: ATCM di Modena (275.776 euro), ATC di Bologna (572.280 euro), TEMPI di Piacenza (274.380 euro), TEP di Parma (270.000 euro).
E’ quanto segnalano, in un’interrogazione, i consiglieri della lega nord, primo firmatario il presidente del gruppo Maurizio Parma, rilevando che le quattro società dell’Emilia-Romagna, che hanno totalizzato complessivamente una multa di 1,4 milioni di euro, sono tutte società pubbliche di proprietà di enti locali, Comuni e Province, che dovrebbero avere come obiettivo prioritario l’interesse dei cittadini. In realtà, aggiungono i consiglieri, l’Antitrust ha accertato che hanno falsato la concorrenza a danno dei cittadini-utenti, che finiranno per pagare le sanzioni mediante rincari dei biglietti e/o riduzioni dei servizi. Gli esponenti della lega, quindi, vogliono sapere dalla Giunta se intenda richiedere il pagamento delle multe comminate dall’Antitrust direttamente agli Amministratori delle quattro società, oltre che ai sindaci o ai presidenti delle Province, in carica all’epoca dei fatti, per ‘culpa in vigilandum’.
I consiglieri, inoltre, sollecitano l’esecutivo regionale ad intraprendere le necessarie azioni per risarcire i cittadini-utenti, imponendo riduzioni tariffarie e, in assenza di queste, provvedendo a sospendere le erogazioni regionali a sostegno delle società in questione.