Sarà il regista Davide Ferrario il primo ospite della rassegna “Declinazioni del vero. Il cinema di Davide Ferrario, Daniele Luchetti e Daniele Vicari” promossa dalla Fice Emilia Romagna in 11 sale d’essai della regione a partire da ottobre.
L’iniziativa, che proseguirà fino a dicembre, è realizzata in collaborazione con il gruppo Emilia Romagna-Marche del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani ed è sostenuta dalla Regione Emilia Romagna.
Davide Ferrario sarà questa sera al Cinema Cristallo di Reggio Emilia per introdurre alle ore 20,30 la proiezione di due dei suoi film più celebri, Tutti giù per terra e, a seguire, Figli di Annibale.
A seguire si sposterà al cinema Astra di Parma e alle ore 22,15 incontrerà il pubblico. La serata è così organizzata: ore 19,30 proiezione di Partigiani, ore 20,30 La strada di Levi. Al termine incontro con Davide Ferrario e a seguire Dopo mezzanotte.
Domani il regista sarà invece ospite della Sala Truffaut di Modena che, a partire dalle ore 20,30, proporrà i due documentari di Ferrario La rabbia e Partigiani.
I film in programma oggi e domani
– TUTTI GIU’ PER TERRA (Italia 1997)br>
Rientrato in famiglia a Torino, il ventiduenne Walter Verra Valerio Mastandrea) , figlio di un operaio, disoccupato, obiettore di coscienza, iscritto alla facoltà di filosofia per inerzia, vergine un po’ per scelta e un po’ per pigrizia, concupito dalle donne, vive alla giornata in una Torino multirazziale finché la morte di un’amatissima zia e l’incontro con una giovane gitana lo fanno passare all’età adulta. Da un romanzo (1994) di Giuseppe Culicchia una commedia acida, romantica e vitale.
– FIGLI DI ANNIBALE (Italia 1998)
Domenico (S. Orlando), finto duro, fa una rapina in banca a Como e sequestra il massiccio imprenditore Tommaso (D. Abatantuono) che si finge sua vittima ma assume il controllo della situazione. Convince il suo sequestratore a fuggire con il bottino verso il Sud anziché in Svizzera e si rivela persino bisessuale, innamorato di un poliziotto che lo ricambia.
– PARTIGIANI co-regia con Guido Chiesa, Antonio Leotti, Daniele Vicari (Italia 1998)
Opera collettiva che schiva la retorica a favore del sentimento, talvolta contraddittorio, della lotta durante e dopo la guerra. Uno spazio importante è dedicato alle donne e al loro ruolo all’interno della lotta partigiana. Presentato al Torino Film Festival 1998.
– LA STRADA DI LEVI (Italia 2006)
Nel 1945 Primo Levi, autore di “Se questo è un uomo”, veniva liberato dal campo di concentramento di Auschwitz. Dopo dieci mesi, dozzine di deviazioni, molti ritardi e centinaia di chilometri, è tornato a Torino. Durante il viaggio ha attraversato la Polonia, l’Ucraina, la Moldavia, la Romania, l’Ungheria, la Slovacchia, l’Austria, la Germania per arrivare finalmente in Italia. Ha raccontato poi questo viaggio nel libro “La tregua”, portato sullo schermo da Francesco Rosi. Sessanta anni dopo, Davide Ferrario e lo scrittore Marco Belpoliti ripercorrono lo stesso itinerario nell’Europa post comunista
– DOPO MEZZANOTTE (Italia 2004)
Martino è il custode notturno della Mole Antonelliana, dove si è ricavato una specie di casa da un locale abbandonato e lì passa le sue giornate quando non lavora. Amanda e l’Angelo invece provengono dalla parte opposta della città, dal quartiere periferico della Falchera. Il destino vuole che un giorno Amanda sia costretta a fuggire dalla polizia e debba chiedere aiuto a Martino che accetta di nasconderla nella Mole.
– LA RABBIA (Italia 2000)
Un film di montaggio, costruito attraverso materiali diversi girati negli anni da Davide Ferrario.Il video è ispirato al Pasolini de La Rabbia (1963), che recuperava spezzoni di cinegiornali, tra novantamila metri di pellicola sulla Guerra Fredda componendo un film-contro.
Davide Ferrario. Nato nel 1956 a Casalmaggiore, si laurea in letteratura americana all’Università di Milano. Vive a Torino. Inizia a lavorare nel campo del cinema negli anni ’70 come critico cinematografico e saggista, avviando al contempo una piccola società di distribuzione a cui si deve la circuitazione in Italia di Fassbinder, Wenders, Wajda e di altri registi. Lavora, in seguito, in qualità di agente italiano per alcuni registi americani indipendenti come John Sayles, e Jim Jarmusch. Il suo debutto alla regia è del 1989 con La fine della notte, giudicato “Miglior film indipendente” della stagione. Dirige poi sia opere di finzione che documentari, che gli procurano una grande considerazione in Italia e che sono stati presentati in numerosi festival internazionali, da Berlino al Sundance, a Venezia, Toronto, Locarno. Tra gli altri: Tutti giù per terra, Figli di Annibale, Guardami e i lavori realizzati con Marco Paolini. Ferrario occupa un posto singolare all’interno della scena italiana. Rigorosamente indipendente, non è solo regista ma guida, al contempo, e con notevoli risultati la propria casa di produzione. Dopo mezzanotte, realizzato con un budget molto ridotto, ha ottenuto un grande successo in Italia, ed è stato venduto in tutto il mondo. È anche autore di romanzi (il suo Dissolvenza al nero è stato tradotto in molte lingue e adattato per lo schermo da Oliver Parker); è collaboratore di testate giornalistiche e radiofoniche; e, recentemente, fotografo.
Nel corso dei mesi di novembre e dicembre è previsto l’arrivo in regione anche del regista Daniele Luchetti e di diversi critici che introdurranno le serate della rassegna nelle 11 sale coinvolte.