Impennata per scippi e borseggi: con punte a Torino (+64% in un anno) e Genova (+42,7%). L’indagine è de Il Sole-24 Ore. Il quotidiano offre una mappa dei reati registrati nei 103 capoluoghi di provincia.
Scippi e borseggi abitano soprattutto nelle città del nord:
Il confronto
Il raffronto 2005-2006 vede svettare, come incremento (+24%) e numericamente (178mila denunce), i «borseggi e gli scippi», dove a prevalere è la prima componente (156mila casi); seguono i furti nelle abitazioni, con oltre 141mila denunce (+17%). «Con l’indulto dell’estate 2006 – osserva Maurizio Fiasco, sociologo impegnato nella ricerca e nella formazione degli operatori della sicurezza – sono tornati in libertà molti ladri professionali: parte del loro “lavoro” criminale è rilevato dal consuntivo 2006, il resto lo sarà alla fine dell’anno in corso. Del resto, anche dopo l’amnistia del 1989 che ha accompagnato la riforma del Codice di procedura penale, si è registrato un incremento di mezzo milione di delitti. In più, nel quadro odierno, si inserisce la pressione della popolazione nomade o espulsa dai Paesi d’origine. Un fenomeno che va a impattare soprattutto sulle grandi città, spesso impegnate in un processo di transizione disordinata».
In effetti a scorrere i dati provinciali pubblicati in questa pagina sono soprattutto le province di maggiori dimensioni a dare segnali di difficoltà. Per esempio, Bologna accusa la più alta incidenza di furti in casa (468 ogni 100mila abitanti), mentre Milano è prima per incremento (+40%) e per numero totale (oltre 12mila denunce), seguita da Roma e Torino (rispettivamente a 10mila e 8mila, con variazioni tra il 20 e il 30%). Nei centri minori (come Isernia, Potenza e Matera) il trend è in salita, ma il fenomeno resta contenuto.
Quanto ai reati in strada – prosegue l’indagine del Sole 24 Ore – per frequenza si “distingue” Genova (1.200 tra borseggi e scippi ogni 100mila abitanti) in una top ten tutta occupata da metropoli, quali Bologna, Torino, Milano, Roma, Firenze (fanno eccezione Rimini e Trieste, penalizzate l’una da statistiche che risentono dei flussi turistici e l’altra dalla posizione di frontiera).
Per quantità spiccano Milano e Roma, che sfiorano i 30mila casi. Non va sottovalutato il trend positivo di Bologna con un calo (-5%) di questa tipologia di reato.
Che la cura Cofferati sembri funzionare emerge anche dal trend delle rapine, in calo nella provincia bolognese del 10 per cento. In questa graduatoria è Napoli la più “tartassata” con 455 casi ogni 100mila abitanti, un totale di oltre 14mila e un profondo divario rispetto ai centri immediatamente successivi (Caserta con una frequenza pari a 255 e Milano con 5.500 in tutto).
Sebbene la quota resti contenuta, si nota l’incremento in alcuni centri di minori dimensioni come La Spezia, Caltanissetta, Lecco, Piacenza o Reggio Emilia (dal 44 al 78% in più).
Infine il delitto più grave: gli omicidi, 621 nel 2006. Protagoniste – per totali – Napoli, seguita, con meno della metà dei casi, da Milano e Roma (rispettivamente a quota 97, 41 e 38).
Per frequenza rispetto alla popolazione – conclude il Soel 24 Ore – in evidenza nella top ten quattro delle cinque province calabresi: Catanzaro, Reggio Calabria (entrambe intorno a cinque omicidi ogni 100mila abitanti), Vibo Valentia e Crotone.