La cremazione dei defunti è un rito che si sta diffondendo anche in Italia, soprattutto nel Nord. E’ quanto emerge da uno studio effettuato da Assoedilizia.
Certo, a livello nazionale resta un fenomeno di nicchia, attestato attorno al 10% (nel 2006 infatti ci sono state 53.013 cremazioni su un totale di
557.892 sepolture, e le previsioni per il 2007 sono di 56.000 cremazioni su 560.000 sepolture), ma in alcune regioni del Nord si registrano autentiche impennate che raggiungono quasi il 30%.
In testa Milano, con oltreá il 65%, seguita da Torino (40%), Bologna (30%), e Roma (26%).
Ecco il quadro generale della tipologia di sepolture in Italia nel 2006. Su un totale di 557.892 sepolture i casi diáinumazione (in terra) sono stati 181.302 (32,5%), quelli di tumulazione (in loculo e tomba) 323.577 (58%), e quelli di cremazioneá53.013á (9,5%). Con il 10% di cremazioni sul totale delle sepolture previste per il 2007, l’Italia si pone alla retroguardia nella classifica europea. I raffronti sono possibili però solo con i dati del 2003 che vedono il nostro Paese (con il 7,3%) al terz’ultimo posto su 21, seguito solo da Irlanda (6,8%) e Bulgaria (4,9). La leadership spetta alla Repubblica
Ceca (76,5%) seguita da Svizzera (76,2), Danimarca (72,6), Gran Bretagna (72,3), Svezia (72,1), Olanda (50,9), Slovenia (47,5), Lussemburgo (40,7), Belgio (38,9), Ungheria (37,2), Norvegia (31,6), Finlandia (30,3), Portogallo (28), Austria (23,7), Francia (21,8), Spagna (17,8), Islanda (15), Lettonia (13,7).
La media europea, sempre nel 2003, era al 36,2%.
