Domani, domenica 21 ottobre, alle 21, Il Sacro segno dei mostri, l’ultima fatica di Danio Manfredini, apre la stagione del Teatro delle Passioni, che nella sua ricca programmazione ospita gli ultimi spettacoli di compagnie che in questi anni hanno creduto e sostenuto il progetto e il pensiero portato avanti con tenacia da Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Danio Manfredini, i Motus, Claudio Morganti, il Teatro delle Albe, Giorgio Barberio Corsetti, Cesare Lievi e il Teatro dell’elfo sono compagnie e artisti che negli anni hanno trovato nel Teatro delle Passioni un importante luogo di confronto e sosta, un prezioso incontro con il curioso pubblico modenese e che quest’anno si uniscono a festeggiare il Trentennale dell’Ente. Lo spettacolo di Manfredini, Il sacro segno dei mostri, è capace di condurci con tenerezza e humor nel cuore del suo universo poetico, negli anni in cui condusse un atelier di pittura in un ricovero per malati psichiatrici. Il mondo e l’atmosfera del disagio psichico, i sentimenti, le sensibilità di alcune di queste figure, sono il fulcro di questa ultima creazione di Manfredini. Le atmosfere si sgranano nella dilatazione del tempo, la scena abbacinante e candida inasprisce il senso di solitudine aggravando la condizione espropriante del giorno dopo giorno che si consuma all’interno di una clinica pscichatrica. Danio Manfredini è abilissimo, senza mai incorniciare o mettere in vetrina, a tratteggiare le vite frantumate e incapaci di sottomettersi alle regole della realtà degli abitanti della clinica: identità multiple e dissociate la cui verità si mostra nel gioco imprevedibile e complesso dei sentimenti Il sacro segno dei mostri presenta in modo diretto, folgorante, senza compromessi e spiegazioni, i precari confini e i chiaroscuri emotivi di figure disadorne tra sordi singhiozzi e un doloroso spulciarsi. Il linguaggio teatrale ingaggiato è testimone di un’intimità: schegge carbonizzate di parole restituiscono leggerezza e lieve ironia in controluce. Nel momento in cui le storture evocano una grazia nascosta, come in questo ultimo lavoro di Manfredini e dei suoi bravi attori, la durezza non è cupa e non spaventa e i lunghi minuti assorti in remote visioni sono silenzi pieni e invisibilità ricche. Manfredini riesce a far parlare gli ultimi, i poveri diavoli elevandoli con un atto di amore e di rimessa al mondo, conferendo nobiltà e fierezza a tutte quelle esistenze sottili capaci di alternare tratti catatonici a istanti esuberanti mettendo in campo intuizioni profonde e divertite sul mondo.
Per informazioni e biglietteria: prenotazione telefonica tel. 059.2136021, fax: 059.211426,
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; Biglietteria dei Teatri, via Scudari 28 , 41100 Modena tel. 059.2032993 fax 059.2032998 orari: martedì e sabato dalle 10 alle 19, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13, venerdì dalle 15 alle 19.