Con l’aumento delle temperature e il cambiamento del clima gli italiani dovranno prepararsi a fare sempre più i conti con malattie come malaria, dengue, febbre del Nilo Occidentale, malattia di Lyme, encefalite da zecca, leshmaniosi. A richiamare l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini è Roberto Bertollini, direttore del programma speciale Ambiente e Salute dell’OMS Europa (Organizzazione Mondiale della Sanità).
“Non è improbabile che l’epidemia sviluppatasi quest’anno in Emilia Romagna di Chikungunya, portata dalla zanzara tigre, si ripresenti”. Il clima dell’Italia – spiega Bertollini – sta diventando infatti sempre più adatto per zanzare e pappatacei, vettori di malattie considerate un tempo esclusivamente tropicali.
“Quello che è avvenuto in Emilia Romagna – ha dichiarato Bertollini, a margine della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici – è proprio ciò che temevamo”.
“Ma i problemi non finiranno qui perchè patologie
associate con i cambiamenti del clima – ha aggiunto l’esperto sono le patologie allergiche e malattie trasmesse dall’acqua e dal cibo, come la salmonellosi”.
Ed ancora “malattie respiratorie associate all’ozono, cioè faringiti e laringiti sempre più accentuate. Le Autorità sanitarie devono poi tener
conto dei decessi per le ondate di calore che potrebbero ripresentarsi con più frequenza negli anni a venire”.
Serve – secondo Bertollini – un “sistema di
sorveglianza che garantisca risposte rapide”; l’Italia ha una buona tradizione sanitaria ma di fronte a queste emergenze “servono maggiori risorse”.