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Bologna: interventi preventivi sulla zanzara tigre

Nei giorni scorsi, in Emilia Romagna (e precisamente in una zona della provincia di Ravenna), sono stati segnalati alcuni casi di infezione da Chikungunya, un arbovirus diffuso allo stato endemico in alcuni paesi africani ed asiatici che si affacciano sull’oceano Indiano.


Il virus, che viene veicolato da alcune specie di zanzare e utilizza l’uomo come serbatoio di infezione, provoca una malattia moderata, assimilabile ad una influenza, che si manifesta con sintomatologia febbrile, brividi,emicranie e forti dolori articolari; in qualche caso si possono riscontrare eruzioni cutanee e anche sintomi a livello gastrointestinale. L’andamento della malattia è benigno, anche se come per l’influenza particolare attenzione va prestata soprattutto per le persone anziane e per le persone
affette da altre patologie. Di norma la risoluzione della febbre e degli stadi più fastidiosi avviene nell’arco di pochi giorni.

La zanzara tigre, in particolare, costituisce il vettore con cui il virus viene trasmesso da una persona infetta ad un’altra. In proposito è però
doveroso ricordare come pressoché in tutti i comuni della regione Emilia Romagna, siano da tempo in atto interventi di contenimento della
popolazione di questo fastidioso insetto. A Bologna, in particolare, vengono svolti trattamenti larvicidi a partire dal mese di aprile che si protraggono fino alla fine di ottobre. L’insetto viene pertanto intercettato fin dalle fasi larvali con trattamenti specifici che, nelle
aree pubbliche, riguardano i pozzetti, le caditoie e le bocche di lupo. Esiste inoltre un ordinanza che obbliga i cittadini a svolgere trattamenti
analoghi anche all’interno delle proprietà private in modo da contenere per quanto possibile l’infestazione sull’intero territorio comunale.

Il Comune di Bologna, in stretto coordinamento con la regione Emilia Romagna, ha deciso, in via preventiva, di dare corso a ulteriori interventi
mirati di contenimento della popolazione di zanzara tigre attraverso trattamenti adulticidi, in modo da limitare al minimo i rischi della
diffusione del virus. In questo periodo potranno pertanto essere svolti mirati interventi di disinsettazione in alcune aree della città, laddove
risultasse necessario. Un primo intervento ha già avuto luogo nella notte scorsa in una area del quartiere Santo Stefano.

Al momento non risultano esserci casi di febbre Chikungunya contratti nella nostra città, mentre vi è un caso certo ed uno in via di accertamento di
persone che hanno contratto il virus durante un soggiorno estivo nella zona del ravennate dove si è registrato il focolaio principale e poi sono
tornate a casa propria nella nostra città.

In generale è importante ricordare ai cittadini il rispetto delle indicazioni contenute nella specifica ordinanza per il contenimento della
zanzara tigre, che è il modo migliore per combattere la zanzara tigre e di conseguenza per minimizzare il rischio di diffusione di questa malattia.

Si consiglia alle persone che eventualmente presentassero i sintomi descritti, di presentarsi dal proprio medico, avendo cura di comunicare
l’eventuale permanenza nelle aree di focolaio. Inoltre, è molto importante che queste persone evitino di essere punti da zanzare che a quel punto
potrebbero veicolare il virus ad altri: a questo fine si suggerisce l’utilizzo di prodotti repellenti ad uso personale e di zanzariere.

In merito, l’Assessore alla Salute Giuseppe Paruolo ha dichiarato: “Al momento, nella nostra città non ci sono particolari motivi di allarme. E’
però utile che i cittadini siano informati perché ognuno possa serenamente fare la propria parte per contribuire a minimizzare ogni rischio collegato
alla eventuale diffusione della influenza da virus Chikungunya. Da parte del Comune c’è la massima attenzione e prontezza di intervento”.
















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