Sono approdati anche in Francia i nostrani “Concerti della Via Lattea”, l’iniziativa che prevede una serie di concerti di musica classica nei caseifici, un successo ormai consolidato nella nostra provincia e che per la prima volta affrontava un’esperienza all’estero. L’evento musicale in terra francese si è tenuto sabato scorso ad opera della Compagnia dei Musici ed ha ricevuto il consenso entusiasta di oltre 400 spettatori francesi, nella cornice della Abbazia “Mont des Cats”, nei pressi di Lille.
“Altrettanto apprezzata è stata la successiva degustazione di formaggio Parmigiano Reggiano, Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, salumi, Lambrusco Reggiano – ha confermato l’assessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi che ha partecipato all’iniziativa – a dimostrazione del fatto che l’abbinamento di eventi culturali e prodotti tipici può funzionare non solo su scala locale, ma ovunque esista un pubblico pronto a cogliere il senso dell’enogastronomia come parte integrante dell’identità culturale e dove vi sia curiosità per le culture altre”.
Alla trasferta nel nord della Francia hanno participato oltre all’assessore Rivi, il presidente del caseificio Castellazzo di Campagnola Giulio Pratissoli; Loretta Domenichini per la sezione di Reggio del Consorzio Parmigiano-Reggiano; Giorgio Gianotti, presidente Consorzio dei vini reggiani; Henry Talami per il Consorzio dell’Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia; Paolo Testi di Arci Reggio Emilia, nonchè direttore artistico dei concerti.
E a proposito del fortunato matrimonio fra cultura ed enogastronomia, alle tante citazioni letterarie sul nostro formaggio, si può poi aggiungere l’ultimo desiderio di Molière: infatti, in una lettera di M. Guy Fontaine, scrittore e storico della letteratura, consegnata all’assessore Rivi, è contenuta la testimonianza (con tanto di citazione della fonte, che è la Comédie Française) della passione del grande commediografo Molière per il Parmigiano, tanto che, quando si sentì male, “… croyant avoir faime, il voulut manger un morceau de parmesan…”, cioè chiese di poter mangiare il “re dei formaggi”.
Ma i tre giorni della trasferta francese, organizzati da Anna Mondavio dell’Istituto Italiano di Cultura di Lille, hanno consentito anche, oltre ad incontri con il Consolato italiano e di altri Paesi, di conoscere alcune realtà produttive agroalimentari, stabilire rapporti con la Regione del Nord Pas de Calais e con la Camera d’agricoltura, di gettare le basi per rapporti commerciali nella regione e di mettere a punto uno scambio di prodotti tra l’Abbazia e i produttori reggiani presenti.
Nell’Abbazia francese il Parmigiano Reggiano, il Lambrusco e l’Aceto balsamico tradizionale sono stati letteralmente “bruciati”: esauriti in quattro giorni e quindi da rifornire di nuovo. “Più ancora che da noi – ha spiegato l’assessore Rivi – dove l’acquisto diretto dal produttore si sta affermando negli ultimi anni, i francesi sono abituati alla cosiddetta filiera corta. Il negozio dell’Abbazia che ci ha ospitato, ha una media di circa 200 clienti al giorno, con punte la domenica che sfiorano anche i 2.000 visitatori. Un esempio che incoraggia i nostri produttori riguardo alle potenzialità della vendita diretta”.