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Legambiente a proposito di legge regionale sulla caccia

Legambiente Emilia Romagna, alla vigilia
dell’apertura della stagione venatoria torna a
criticare, con una nota, la recente legge
regionale sulla caccia che “invece che
riequilibrare la situazione la ha aggravata
privilegiando gli interessi particolari di alcuni
gruppi di cacciatori”.

“Non possiamo che concordare – reca infatti la nota
dell’associazione ambientalista – con le
posizioni che emergono dalle organizzazioni degli
agricoltori sulla attuale situazione della caccia
in quanto ci troviamo di fronte ad istituti
delegati a occuparsi scientificamente di fauna
selvatica che ipotizzano scenari che vedono la
moltiplicazione delle mandrie di grossi animali
(cinghiali, cervi e caprioli in particolare),
destinate ad alimentarsi dei prodotti delle
coltivazioni e il rafforzamento di squadre di
cacciatori specializzati in questi tipi di
cattura. Se si aggiunge il più che fondato
sospetto che la crescita della presenza di questi
animali soffra di immissioni abusive e che la
legge non mette mano sulle modalità di
commercializzazione della selvaggina catturata è
più che comprensibile che ci si preoccupi sia per
la diffusione dei danni alle coltivazioni che per
la tutela della biodiversità; concordiamo inoltre
sulla opportunità che i proventi derivanti dalla
caccia agli ungulati siano destinati ad un fondo
per il risarcimento dei danni subiti dagli
agricoltori e dalle vittime degli incidenti
stradali causati da questi animali”.

Nonostante le note risentite dell’Assessore Regionale alla Caccia Marioluigi Bruschini – conclude la nota di Legambiente – siamo costretti a ribadire che larecente legge regionale sugli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) ha combinato solo pasticci ignorando deliberatamente gli accordi frutto della concertazione con i rappresentanti degli agricoltori, con gli ambientalisti e il mondo
venatorio”. Legambiente ricorda infatti che alla
vigilia della discussione in consiglio regionale
si erano trovati concordi sull’assetto da dare
agli Ambiti Territoriali di caccia sia le
associazioni agricole (Cia, Coldiretti,
Confagricoltura, Copagri), che le Associazioni di
protezione ambientale (Legambiente, Wwf) e le
Associazioni venatorie aderenti al Caver (Arci
caccia, A.N.U.U., Enalcaccia, Fdercaccia,
Italcaccia, Libera Caccia) e che alcuni colpi di
mano di origine trasversale avevano ottenuto il
risultato di privilegiare le posizioni di gruppi
particolarmente interessati alla caccia agli
ungulati che, invece che ad attività di tempo
libero, sembrano piuttosto legati al vero e
proprio business della cattura di grossi animali.
















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