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Manzoni di Fusignano: esposto Legambiente in Procura

Legambiente ha presentato nei giorni scorsi un
esposto presso la Procura della Repubblica del
Tribunale di Ravenna nel quale si chiede di
verificare la situazione presente presso gli
stabilimenti del Gruppo Manzoni di Fusignano.


Dopo gli ultimi incidenti alla CM e alla VIG, che
a distanza di poche settimane hanno visto per ben
due volte andare a fuoco capannoni contenenti
materie prime e scarti di lavorazione della
gomma, Legambiente ha così chiesto alla
magistratura di verificare se gli organi di
controllo, ed in particolare l’amministrazione
comunale di Fusignano, abbiano operato
correttamente per la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori.
“Siamo intervenuti più volte negli ultimi anni
per tutelare la salute dei cittadini, preoccupati
dalle ripetute emissioni in atmosfera di nerofumo
(carbon-black) – ha dichiarato Romano Boldrini,
Presidente del Circolo Legambiente “Cederna”
della Bassa Romagna – ora, dopo i ripetuti
incidenti, più o meno gravi, che hanno
interessato l’azienda negli ultimi anni, la
nostra associazione ritiene non più sostenibile
la presenza dell’azienda a ridosso del centro
abitato. Troppe volte gli organi di controllo,
Arpa e Amministrazioni Comunale si sono
preoccupati di tranquillizzare i cittadini, ma
riteniamo non più rinviabile un accertamento
sulle condizioni di sicurezza in cui si svolge
l’attività lavorativa all’interno dell’azienda e
sui pericoli per le altre attività”.
L’associazione ambientalista ribadisce che per le
industrie del settore della gomma, in base alle
leggi sanitarie del 1934, è prevista una
localizzazione isolata nelle campagne e lontana
dalla abitazioni ed in effetti la decisione
assunta dall’Amministrazione Comunale negli anni
’70 di realizzare la nuova zona industriale
lontano dall’abitato andava esattamente in tal
senso. Con la crescita della città, l’azienda si
trova però ormai a poche decine di metri dalle
abitazioni e da altre attività produttive e
commerciali, a circa un chilometro dal centro cittadino.
“Legambiente ­ ha aggiunto Boldrini ­ non è
insensibile alle problematiche legate al
personale dell’azienda, e anzi ha deciso di
intervenire anche per tutelare la salute e la
sicurezza dei lavoratori, ma si chiede inoltre se
la presenza di un’azienda di questo tipo
all’interno della zona industriale/artigianale di
Fusignano non sia un fattore limitante
all’insediamento di nuove produzioni più
sostenibili, più con maggiori chance di trovare
un’adeguata collocazione sul mercato nazionale e
internazionale e in cui potrebbe un impiego
dignitoso e più qualificato un maggior numero di lavoratori”.
















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