No a bocciature preventive, per una valutazione complessiva occorre aspettare il progetto definitivo. Lo affermano i sindacati alimentaristi Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di Modena a proposito dei piani per la riconversione dell’ex zuccherificio di Finale Emilia. Pur senza nominarla esplicitamente, alle organizzazioni sindacali non รจ piaciuta la presa di posizione espressa ieri dal segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
“Il piano presentato l’altro giorno da Italia Zuccheri รจ diverso dal precedente progetto illustrato nei mesi scorsi e respinto dagli enti locali โ osservano Fai-Flai-Uila โ Pur non essendo ancora definitivo, ci sembra che il nuovo piano accolga due fondamentali modifiche rispetto al progetto iniziale: l’impianto dovrebbe essere esclusivamente alimentato a biomasse e ricavare energia sfruttando una materia prima (sorgo da fibra) prodotta da una filiera corta locale. Anzichรฉ pronunciare no preventivi, secondo noi รจ meglio valutare il progetto definitivo nella speranza โ concludono i sindacati โ che contenga soluzioni concrete per i lavoratori dell’ex zuccherificio attualmente in cassa integrazione speciale”.
Alla luce del progetto presentato mercoledรฌ in Provincia da Italia Zuccheri e allโapprossimarsi della scadenza del bando per la presentazione dei progetti di conversione, la Cna dellโArea Nord ha convocato una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione dello zuccherificio di Finale Emilia ed illustrare le proprie proposte in merito ad una vicenda che coinvolge lโintera collettivitร dellโArea.
“Innanzitutto va accolta positivamente la presentazione di nuova proposta โ commentano Luciano Galavotti e Athos Sorghini, presidenti rispettivamente delle CNA dellโArea Nord e della sede di Finale – anche se attendiamo ulteriori precisazioni in merito sia allโeffettivo funzionamento che allโimpatto ambientale dellโimpianto in questione. Certo รจ che la presentazione del progetto va nella giusta direzione: quella di non lasciarsi sfuggire unโimportante opportunitร per il territorio”.
Il 31 dicembre, infatti, scadranno i termini entro i quali decidere cosa fare in merito alla riconversione dello zuccherificio di Finale Emilia, un progetto che prevede contributi economici per circa 80 milioni di euro (di cui circa un quarto per le opere di bonifica del sito).
Lโassenza di proposte fa infatti correre il rischio di trovarsi di fronte, a fine anno, a lavoratori licenziati, agricoltori in sempre maggiore difficoltร e nessun โrisarcimentoโ per il territorio. Una situazione che si potrebbe tradurre con il noto adagio passata la festa gabbato lo santo.
“Attendiamo di conoscere nei particolari โ continuano i dirigenti Cna โ la proposta di Italia Zuccheri. Per ciรฒ che ci riguarda, vista lโimpraticabilitร della realizzazione di un impianto a biomassa, riteniamo gli impianti di produzione di biogas โ che allo stato attuale rappresentano la tecnologia piรน affidabile, quella che offre i migliori risultati in termini di costo rendimento โ quelli maggiormente compatibili alle caratteristiche del nostro territorio, anche per lโassenza di processi di combustione. Tanto piรน che in zone limitrofe esistono giร impianti e progetti analoghi. In ogni caso, premesso che lโimpianto proposto dalla proprietร dello zuccherificio dovrร comunque garantire la piรน ampia compatibilitร ambientale, รจ necessario che le risorse legate al progetto di riconversione โ stimabili, come si diceva, in circa 80 milioni di euro, abbiano ricadute per lโintera collettivitร , e non solo di quella finalese, ma dellโintera Area Nord”.
Diventa, quindi, importante, per lโAssociazione, individuare azioni e progetti che, attraverso la riconversione dello zuccherificio, vadano in tre direzioni:
– Sostegno delle piccole e medie imprese disponibili ad insediarsi nel comune di Finale Emilia, ad esempio con lโerogazione di contributi per lโabbattimento dei costi dellโenergia e dei terreni e lโassunzione di personale, in modo particolare la mano dโopera attualmente in forza presso lo zuccherificio;
– Realizzazione del tratto di Cispadana in via di completamento da Alberone alla tangenziale di Finale, cosรฌ da consentire un piรน rapido collegamento con la A13 e rendendo cosรฌ logisticamente piรน fruibile ed attrattivo il territorio finalese;
– Sostegno degli istituti scolastici e di formazione professionale specialistica legata alle vocazioni territoriali.
In che modo poter abbinare la conversione alla creazione di opportunitร industriali sul territorio?
Ad esempio, erogando energia elettrica a prezzi di particolare favore alle imprese che dovessero scegliere il territorio finalese โ magari in aree situate nei pressi dellโimpianto stesso cosรฌ da sfruttarne anche le possibilitร in termini di teleriscaldamento – per il proprio insediamento. Ancora, facendo dellโArea Nord un polo guida, anche in termini di formazione professionale, per la realizzazione di impianti a biogas anche di minori dimensioni -.
Eโ assolutamente necessario che la proprietร dello zuccherificio e lโAmministrazione Comunale iniziano in tempi brevissimi un confronto per elaborare progetti che vadano in questa direzione e che superino la logica della conversione limitata โ per cosรฌ dire โ al โsoloโ zuccherificio. Piรน coinvolgente, piรน allargato, piรน integrato sarร il progetto, maggiori potranno essere le risorse comunitarie dedicata allโintero territorio.