Nei primi giorni di luglio 2007, il Comune di Bologna avrebbe inviato una lettera a tutti i proprietari di abitazioni informandoli del loro “obbligo di provvedere, a proprie spese, ad applicare i numeri civici”, precisando che il costo per la numerazione toponomastica interna (appartamenti interni) sarebbe pari a 15,47 euro, mentre per la toponomastica esterna ammonterebbe a 51,60 euro.
Lo afferma il consigliere regionale della Lega Nord Roberto Corradi, specificando che il Comune avrebbe indicato, nella stessa lettera, anche una “società privata ‘appositamente incaricata’” a cui rivolgersi per acquistare i numeri civici.
Considerando che la “scelta” dell’Amministrazione bolognese “si configura come l’imposizione di un nuovo balzello a danno dei proprietari di immobili”, che produrrà “effetti economici positivi solo a favore della società appositamente incaricata”, Corradi chiede alla Giunta regionale se quanto descritto corrisponda al vero, se il Comune abbia predisposto o meno un’apposita gara pubblica per l’individuazione della società , se abbia agito nel rispetto dei principi di una corretta amministrazione provvedendo all’indicazione contenuta nella lettera ed infine se non ritenga opportuno intervenire per suggerire una modifica della procedura di numerazione civica, in modo da evitare o ridurre i costi a carico dei cittadini.
