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Aceto Balsamico Modena: Coldiretti, no a uve straniere

E’ inaccettabile che l’aceto balsamico di Modena venga fatto con uve e mosti provenienti da ogni parte del mondo perche’ significa rinnegare il profondo legame di questo prodotto con il suo territorio d’origine. E’ questo il commento di Coldiretti al disciplinare Igp (Indicazione
geografica protetta) pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Comunita’ europea.

La richiesta di un disciplinare in cui venisse indicata la provenienza territoriale delle uve –
ricorda Coldiretti – e’ stata avanzata in piu’ riprese al ministero, dalla stessa Coldiretti, da tutte le altre
organizzazioni agricole e cooperative, dal consorzio dell’Aceto balsamico di Modena e dal comitato Produttori indipendenti Aceto Balsamico di Modena. Coldiretti chiede un deciso intervento del Governo affinche’ il disciplinare non venga
approvato, perche’ questo significherebbe dare il via libera alle imitazioni (sono stati contati piu’ di 25 casi di agropirateria del Balsamico in tutte le parti del mondo), finendo per snaturare la tipicita’ del prodotto stesso.

Anche
in questo caso, come in altri – afferma il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – il ministro delle Politiche agricole De Castro non e’ riuscito a difendere l’origine italiana di un prodotto in cui i vitigni e le condizioni pedoclimatiche sono fondamentali per conferire le caratteristiche tipiche. Questa vicenda conferma la scelta di
Coldiretti in difesa della qualita’ dell’agroalimentare
italiano sostenuta con la grande manifestazione di Bologna dell’11 luglio scorso.’

Attualmente vengono prodotti 750 mila
ettolitri di ‘aceto balsamico’ e l’obiettivo e’ di arrivare ad un milione di ettolitri.

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