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Le ruspe bonificano la discarica di Saliceto Panaro

Alle 8.30 del mattino di martedì 24 luglio le ruspe metteranno la parola fine ad una singolare vicenda che si trascina da oltre due anni e mezzo. Una squadra specializzata di Hera libererà dai rifiuti un’area di via della Tecnica, a Saliceto Panaro, divenuta impropriamente una discarica a cielo aperto e posta sotto sequestro.


Dopo i provvedimenti di diffida di Comune e Provincia, le proteste dei cittadini e un’interrogazione in Consiglio comunale di Fausto Cigni, il Corpo Forestale, su disposizione del magistrato, ha dissequestrato ieri l’area riconsegnandola al Comune di Modena, legittimo proprietario, che ha subito dato il via libera al piano di pulizia.


“Eravamo in attesa del dissequestro per procedere allo sgombero e alla bonifica dell’area”, spiega l’assessore comunale all’Ambiente Giovanni Franco Orlando. “Questa vicenda si è trascinata troppo a lungo e finalmente giunge alla fine. Di certo il Comune procederà anche con un’azione civile di risarcimento danni, comprensiva della somma che sarà impiegata per la pulizia, nei confronti delle due persone responsabili di ciò che è accaduto”.
Ecco come sono andati i fatti. Il Comune di Modena è proprietario di un appezzamento di terreno che si trova in via della Tecnica, a Saliceto Panaro, dato in concessione ad una ditta di recupero rifiuti – Fanton – che fino al dicembre 2004 opera regolarmente in proprio o attraverso altre imprese del settore. Proprio con una di queste imprese, Idere srl, inizia nel gennaio 2005 una querelle sulla sistemazione di 30 camion di rifiuti. Il risultato è che l’area inizia a trasformarsi in un deposito di immondizie. La vicenda si trascina per alcuni mesi e a nulla valgono i provvedimenti di diffida e di ripristino delle condizioni igienico-sanitarie adottati da Comune e Provincia.


Alla fine di marzo del 2005, il Corpo Forestale pone sotto sequestro l’area per evitare che una situazione già compromessa possa ulteriormente degenerare e demanda alla magistratura l’onere di definire le responsabilità penali. I rilievi tecnici che vengono eseguiti periodicamente sui materiali stoccati e le indagini di natura igienica svolti a cura di Arpa consentono tuttavia di ritenere che l’area non è pericolosa per la salute pubblica.
La vicenda giudiziaria, anche in seguito alle pressanti sollecitazioni del Comune, si conclude con il dissequestro dell’area, che viene riconsegnata al Comune di Modena, legittimo proprietario. E da martedì le ruspe di Hera faranno il resto.
















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