“Nell’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Chigi tutte le associazioni di categoria dell’agro-alimentare, fatta eccezione di Coldiretti, hanno sostenuto l’intesa sottoscritta per l’applicazione della Ocm orto-frutta. Da parte del Governo c’è stata piena condivisione e la conferma che il merito dell’accordo farà parte della decretazione necessaria ad applicare la riforma”.
“Si è convenuto inoltre di rilanciare il ruolo del Tavolo agro-alimentare come sede nella quale si definiscono le linee fondamentali per il rilancio dell’agro-industria italiana.E’ qualificante il fatto che al lavoro ed alla propria rappresentanza viene riconosciuta pari dignità a tutti gli altri soggetti della filiera ed il riconoscimento del ruolo del lavoro come valore aggiunto per una competizione di qualità e per lo sviluppo.
A fronte di tutto ciò, però, c’è ancora chi persevera nella ricerca forsennata di risorse finanziarie da gestire in modo corporativo.
C’è chi considera il lavoro una risorsa e c’è chi nel manifestare – che è un diritto incontestabile – non spende una sillaba a favore dei dipendenti.
C’è chi parla di qualità dell’intera filiera, dalla produzione primaria alla trasformazione e alla distribuzione, considerando un discrimine determinante la legalità, la responsabilità etica e sociale e c’è chi fa finta che il lavoro nero, lo sfruttamento, la schiavitù non esistano.
C’è chi del valore identitario dell’agro-alimentare italiano ne fa un bandiera e coerentemente si spende per realizzare questo obiettivo coinvolgendo tutti i soggetti della filiera e c’è chi strumentalmente l’utilizza per interessi che nulla hanno a che fare con il lavoro e la coesione sociale.
C’è chi vuole misurare il Governo sui fatti concreti producendo un documento unitario dell’intera filiera e chi strumentalmente utilizza l’Ocm orto-frutta e le risorse collegate per operazioni che nulla hanno a che fare con il merito dei problemi.
Bisogna ricordare, poi, a chi richiama la necessità di evitare contrapposizioni e rivendica un patto per l’agricoltura italiana che arriva secondo e che da anni ci stiamo ‘sgolando’ per ottenere una sede di confronto in grado di garantire pari dignità a tutti i soggetti della filiera, compreso il lavoro dipendente, come unico strumento per una competizione di qualità in grado di garantire lo sviluppo. Ma fino ad oggi ci siamo trovati di fronte ad interessi lobbystici e finanziamenti a pioggia che tutto hanno prodotto tranne che qualità e diritti.
L’intesa raggiunta nei giorni scorsi sull’applicazione dell’Ocm orto-frutta rappresenta un buon viatico per una svolta radicale in grado di rilanciare l’agro-alimentare italiano; chi si tira fuori se ne assume le responsabilità e di fronte al declino ed alle migliaia di posti di lavoro che si potrebbero perdere non applicando quell’intesa ne dovrà rispondere all’intero paese”.
(Il Segretario nazionale Flai-Cgil Antonio Mattioli)