“L’intesa raggiunta oggi tra tutti i soggetti della filiera, fatta eccezione di Coldiretti, per l’applicazione della gradualità del disaccoppiamento totale nel comparto ortofrutticolo, assume un’importanza rilevante per tutto l’agro-alimentare italiano. Per la prima volta si condivide un percorso finalizzato a tutelare gli interessi dei lavoratori e delle imprese industriali ed agricole, garantendo la qualità delle produzioni, del lavoro dipendente e della salubrità degli alimenti.”Così del Segretario nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli.
“Con questo accordo si intende cogliere l’occasione dell’Ocm come fattore di sviluppo, impegnando tutti i soggetti coinvolti a qualificare l’intera filiera epurandola da interessi corporativi e da fattori che hanno favorito l’illegalità e lo sfruttamento, introducendo la concertazione come strumento necessario per garantire lo sviluppo.
Il compromesso raggiunto in Lussemburgo, importante per il nostro paese e radicalmente diverso dalle Ocm precedenti, trova con l’intesa una conferma nella fase gestionale per tutte le produzioni ortofrutticole.
Il percorso che da oggi prende corpo rappresenta una svolta nel sistema di relazioni, anche perché per la prima volta al lavoro dipendente viene riconosciuta pari dignità a tutti gli altri soggetti della filiera.
Dal prossimo mese di settembre gli accordi gestionali si dovranno realizzare tenendo conto dei criteri oggi convenuti; dal pomodoro, alla frutta, agli agrumi – per i quali potrà essere recuperata una gradualità del disaccoppiamento dopo un’analisi particolareggiata di caso e condivisa – gli effetti dell’Ocm orto-frutta non saranno come quelli prodotti, ad esempio, dalla Ocm zucchero.
Quest’intesa – conclude il Segretario nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli – troverà sicuramente la contrarietà da parte di chi continua a pensare che sull’agro-alimentare si possa fare cassa e riempirsi la pancia a scapito dei posti di lavoro e di una competizione di qualità, promovendo pretestuose iniziative che nulla hanno a che fare con il lavoro ed il rilancio dell’agro-alimentare”.
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