Il Servizio sanitario regionale e il Coordinamento degli Enti ausiliari (che riunisce 26 Enti che gestiscono comunità terapeutiche) ribadiscono l’impegno a lavorare assieme per il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza dei servizi di prevenzione, di cura e di riabilitazione offerti alle persone con dipendenze patologiche da sostanze.
Lo prevede un nuovo protocollo di intesa, firmato dall’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Giovanni Bissoni e dal presidente del Coordinamento degli Enti ausiliari Matteo Iori, che rinnova e amplia i reciproci impegni assunti con l’accordo sottoscritto nel 2002 (che fu il primo in Italia a formalizzare la collaborazione tra una Regione e il privato sociale nel settore delle dipendenze).
L’accordo è stato firmato il 3 luglio alla presenza del ministro per la salute Livia Turco (in visita in Emilia-Romagna), del presidente della Regione Vasco Errani, del presidente della Commissione assembleare politiche per la salute e politiche sociali Tiziano Tagliani, dell’assessore alle politiche sociali della Provincia di Reggio Emilia Marcello Stecco.
“Con questo atto – ha detto l’assessore Bissoni – rinnoviamo la collaborazione con tutti gli Enti ausiliari che hanno chiesto di convenzionare le loro attività al Servizio sanitario regionale con un obiettivo di fondo: garantire la qualità dei servizi a prescindere dalla natura giuridica del soggetto erogatore. L’esperienza fatta con il primo accordo ha dimostrato che condividere obiettivi e gestione delle risorse è stato di grande utilità sia per l’appropriatezza dell’offerta di servizi, sia per le relazioni tra il pubblico e il privato sociale”.
“Considero questo accordo – ha commentato il presidente Errani – un altro passo in avanti: siamo riusciti ad andare oltre i luoghi ideologici e a dimostrare come sussidiarietà, rete, collaborazione siano efficaci: né il pubblico, né gli Enti ausiliari, potrebbero da soli dare risposte adeguate ai bisogni delle persone”. Turco ha salutato “come straordinariamente importante l’accordo su temi così difficili e così sensibili”; il presidente Tagliani ha sottolineato come questo “sia un altro mattone per la costruzione del welfare di comunità regionale e locale” e l’assessore Stecco, nel presentare l’esperienza di Reggio Emilia, ha parlato dell’impegno “sottoscritto da tutti i sindaci, dalle Aziende sanitarie, dalle forze dell’ordine, dalla scuola per un intervento comune contro il consumo di droga”.
“La nostra attività, – ha detto Matteo Iori – accanto ai servizi resi nelle Comunità terapeutiche, riguarda anche la prevenzione del consumo di sostanze, la riabilitazione e il reinserimento sociale e i servizi di riduzione del danno. L’accordo ci permette di lavorare in maniera complementare e integrata con le Aziende Usl”.
La spesa programmata dalla Regione per questo protocollo di intesa, che ha validità triennale, ammonta a 13, 074 milioni per il 2007, a 13,876 per il 2008, a 14.519 per il 2009.
Il protocollo prevede il completamento del processo di accreditamento degli Enti ausiliari, la progettazione comune (Regione-Coordinamento Enti ausiliari) dei programmi e dei servizi, la possibilità per gli Enti di fare le valutazioni cliniche per l’accesso diretto delle persone con dipendenza in comunità, la diffusione in modo omogeneo delle buone pratiche e di percorsi assistenziali innovativi, l’ulteriore miglioramento del sistema informativo comune (con dati delle Aziende Usl e degli Enti ausiliari) sia sul fronte dei bisogni che sul fronte dei servizi erogati, la redifinizione delle tariffe riconosciute agli Enti ausiliari per gli inserimenti in comunità.
Il monitoraggio sull’applicazione dell’accordo è seguito da una Commissione regionale paritetica (composta da tre rappresentanti degli Enti ausiliari e da tre funzionari regionali), che si avvale di analoghe paritetiche Commissioni locali e produce annualmente un rapporto sul lavoro svolto e sulle proposte conseguenti.
Gli Enti ausiliari aderenti al Coordinamento hanno una capacità di accoglienza di 1700 persone.