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Policlinico Modena: i problemi strutturali al Corpo ‘L’

Nel corso delle ultime settimane si sono riscontrate nel Corpo “L” del Policlinico di Modena alcune lesioni con espulsione di intonaco e laterizio, lungo muri divisori interni al piano rialzato e al primo piano.

La Direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitiaria da subito, fin dal manifestarsi delle anomalie segnalate, si è adoperata per predisporre accurati sopralluoghi e approfondimenti condotti dalla propria struttura tecnica e da professionisti esterni, tendenti ad accertare la portata e la gravità della situazione, ma soprattutto a tutelare l’incolumità e la sicurezza degli operatori e degli utenti che frequentano quotidianamente la struttura. Contestualmente, e prima delle conclusioni di questo check-up autonomamente avviato, sono intervenuti alcuni fatti nuovi che hanno impresso un’accelerazione rispetto ai provvedimenti da assumere. In particolare, all’inizio di giugno, una segnalazione anonima ha portato all’avvio di indagini parallele, operate sull’edificio in questione, da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e del Comune di Modena.
Tutti i sopralluoghi effettuati, estesi per quanto ci riguarda a tutti i locali del Corpo “L “, hanno fornito indicazioni rassicuranti in ordine alla reale impellenza di evacuazione della struttura, in quanto non si sono riscontrati elementi tali da richiedere un suo sgombero immediato.
Piuttosto hanno evidenziato la necessità per tutto il Corpo L di urgenti interventi di consolidamento per poter rispondere ai requisiti richiesti dalle modificate normative in materia, emanate successivamente alla sua costruzione, che con la cautela di non sovraccaricare i singoli locali in maniera superiore a 200 kg/mq ne consentono peraltro un pur limitato utilizzo in sicurezza.

Il Corpo “L” si compone di n. 6 piani più il seminterrato, che occupano una superficie di circa 1.400 mq a piano, per un totale di 9.800 mq utilizzabili. Fino a qualche giorno fa la struttura ospitava:
– piano seminterrato – depositi
– piano rialzato – servizio trasfusionale
– piano primo – direzionale e ambulatori ORL
– piano secondo – area universitaria
– piano terzo – ambulatori dermatologia e area universitaria
– piano quarto – degenza cardiologia ed UTIC (posti letto 20+8)
– piano quinto – degenza e day hospital gastroenterologia (posti letto 14+4)

Provvedimenti assunti per fronteggiare la citicità
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che condividono per le loro attività il complesso, per quanto di rispettiva competenza ed in stretto accordo e raccordo, hanno provveduto a dar corso ai provvedimenti suggeriti dai professionisti interni ed esterni intervenuti per i sopralluoghi, disponendo:
– una limitazione del carico di esercizio non superiore a 200 kg/mq su tutti i solai;
– l’interdizione all’uso dei locali lesionati
Nel corso degli ultimi otto giorni sono stati eliminati oltre 11.000 kg di materiale cartaceo (8.000 direttamente in discarica; 1.000 trasferiti in altra sede) e attrezzature fuori uso (kg. 1000). Inoltre,
sono state interdetti all’uso n. 3 locali lesionati e le aule esistenti nel corpo L (auletta otorino, aula magna, aula infermieristica ed il laboratorio di Istologia) compresa in via precauzionale quella a doppio volume.
Provvedimenti cautelativi in via di attuazione per proteggere la criticità
Queste decisioni straordinarie saranno a breve accompagnate da alcuni altri tempestivi interventi tesi a rassicurare gli operatori e l’utenza, riguardanti il trasferimento delle attività cliniche poste ai piani superiori in altri corpi del Policlinico e l’adozione di misure cautelative per le attività cliniche e universitarie poste ai piani inferiori o non implicanti l’accesso di assistiti e pubblico.
– Reparto di Cardiologia-UTIC sarà trasferito dal Corpo L al Corpo H–I all’ottavo piano, dove troverà ospitalità nel reparto paganti, provvisoriamente chiuso per il periodo estivo, e la cui riapertura potrà avvenire in seguito alla ultimazione dei lavori di ristrutturazione interessanti questa parte dell’edificio centrale, Corpo B, programmati per il raddoppio del reparto paganti, che quindi rimane dotato anche in futuro di soli 12 – 14 letti.
“Questo provvedimento – precisa il Direttore Generale dottor Stefano Cencetti – comporterà il rinvio a data da destinarsi dell’annunciato raddoppio a 28 posti letto del reparto paganti. Una tale scelta appare all’attualità dei fatti, la meno problematica dal punto di vista gestionale, poichè i 12-14 letti disponibili sono del tutto sufficienti a fronteggiare la richiesta di attività libero professionale in regime di ricovero e non ci costringono a ricercare strutture convenzionate esterne”.
– Reparto di Gastroenterologia sarà trasferito dal Corpo L al Corpo H al terzo piano, dove prenderà il posto del reparto di riabilitazione, n. 14 posti letto, afferente funzionalmente alla Azienda USL, che, conseguentemente verrà trasferito a Baggiovara, per coerenza allo spirito e alle indicazioni della programmazione ospedaliera provinciale.

“Sarà nostra premura – assicura il dottor Stefano Cencetti – procedere in questo senso previa verifica e puntuale ridefinizione dei percorsi assistenziali e delle procedure gestionali fra le due strutture ospedaliere”.
– Per quanto riguarda il Servizio Immunotrasfusionale, collocato al piano rialzato, che già ora trae beneficio dai rinforzi a suo tempo effettuati nel seminterrato, le novità sono rappresentate dal trasferimento ai piani superiori degli spazi per trattamenti ai pazienti (letti e poltrone) e gli spazi direzionali, nonchè a collocazione all’esterno, in apposito container, dei criocongelatori, al fine di allocare i macchinari su superfici maggiori, diminuendo così – in ottemperanza alle raccomandazioni espresse dai tecnici – il carico per unità di superficie.
– Per gli ambulatori di Dermatologia, collocati al terzo piano, rimarranno in sede, anche se la frequenza sarà contenuta per il numero di accessi/ora. Analogamente si procederà per gli ambulatori di Otorinolaringoiatria e Audiologia, collocati al primo piano, che non saranno oggetto di alcun trasferimento forzato, ma di cui verrà disciplinato l’accesso.
– Infine, studi ed uffici, variamente ospitati ai piani della struttura, potranno rimanere in sede, purchè gli occupanti osservino l’obbligo di non dare ricovero ad archivi, biblioteche e depositi.
Provvedimenti da assumere per la soluzione della criticità da inquadrare nel quadro complessivo dei problemi strutturali del Policlinico
“Le decisioni impostesi in questi giorni, finalizzate ad affrontare in modo organico e razionale una situazione di emergenza, che non alteri e depauperi il livello delle prestazioni che dobbiamo garantire all’utenza – commenta il dottor Stefano Cencetti – impongono comunque di rivedere criticamente, unitamente all’Ateneo, il futuro utilizzo del Corpo “L”, adeguando le previsioni del Piano Direttore 2004 e valutando compiutamente la fattibilità del suo abbattimento e della realizzazione delle superfici realmente utili nell’ambito degli ampliamenti già previsti (es. Palazzina dei laboratori), già in fase di progettazione, la cui relazione di committenza prevede l’inserimento in questa sede del Servizio Immunotrasfusionale”.
Per questa ragione e con questo obiettivo, insieme all’Ateneo, il vertice dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena si farà parte attiva per un confronto da riportare in seno alla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria della Provincia di Modena e alla Regione, affinchè si individuino le risorse necessarie per affrontare tempestivamente e nella sua totalità il piano di consolidamento statico e miglioramento antisismico del Policlinico, già elaborato. Il costo dell’intervento è di complessivi 19.295.209,75 euro, finanziati ad oggi dalla Regione solo per una quota pari 9.034.769,74 euro. Questo comporterà l’impegno ad avanzare la richiesta di assegnare all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena la copertura finanziaria anche della rimanente quota di 10 milioni di euro.
Con l’intento, poi, di monitorare al meglio la situazione degli edifici presenti nell’area del Policlinico, molti dei quali risalgono a quasi 50 anni fa, la Direzione Generale procederà rapidamente a formalizzare una Commissione Tecnica Consultiva di Vigilanza ed Indirizzo sul progetto complessivo di rinforzo statico e miglioramento antisismico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Sarà composta da:

– Direttore generale, che la presiede;
– Direttore sanitario;
– Responsabili: servizio attività tecniche e servizio prevenzione e protezione della Azienda Ospedaliero-Universitaria;
– Responsabili: servizio attività tecniche e servizio prevenzione e protezione della Università degli studi di Modena e Reggio Emilia;
– 5 professionisti individuati dalla Azienda e dall’Ateneo.
Ad essa sarà affidato il compito di:
– di individuare, entro centottanta giorni, le priorità, le modalità operative ed il cronogramma per completare il progetto complessivo di rinforzo statico e miglioramento antisismico del Policlinico di Modena, che dovrà essere portato a termine in un orizzonte temporale di 5 anni, minimizzando nel contempo i disagi per il personale e gli assistiti;
– di supervisionare e, eventualmente, revisionare periodicamente la pratica attuazione del piano di lavoro.
“Tutti siamo consapevoli che la situazione richiedeva l’adozione di interventi immediati – ha dichiarato il Pro Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Rodolfo Cecchi – che sono stati prontamente posti in essere. Le decisioni e le proposte avanzate dal Direttore Generale ci trovano pienamente consenzienti e a lui non faremo mancare il nostro appoggio, perchè ai diversi livelli istituzionali maturi la convinzione che, per l’eccellenza che rappresenta in ambito sanitario regionale e nazionale, il Policlinico ha bisogno di dotarsi di un piano di recupero organico a livello funzionale e tempestivo a livello realizzativo. I fatti di questi giorni, pur nella loro gravità, anche secondo il parere dei tecnici, non vanno drammatizzati, ma devono essere colti come un campanello di allarme ed un richiamo per completare ed accelerare le intese e gli impegni sottoscritti nella Conferenza Territoriale Socio Sanitaria della Provincia di Modena, quando si definirono le tappe per l’integrazione tra Policlinico e Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Baggiovara”.

















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