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Modena: al Policlinico si parla di infezioni da miceti nei pazienti

Il Policlinico è da sempre attento alla sicurezza dei suoi pazienti in tutte le fasi della terapia. Tra i rischi connessi al ricovero in ospedale c’è quello delle infezioni che possono colpire pazienti immunocompromessi, in quanto sottoposti a terapie immunodepressive – trapianto di midollo osseo, trapianto di organo solido, interventi chirurgici particolarmente demolitivi, terapia immunosoppressiva – o colpiti da patologie come l’AIDS, neoplasie, o ancora in particolari situazioni come anziani o neonati prematuri.

“Per dare un’idea dell’importanza del problema – ha detto il dottor Fabio Rumpianesi, direttore della Struttura Complessa di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Modena – basti considerare che nel periodo 2004-maggio 2007 il nostro Laboratorio ha diagnosticato 172 casi di micosi invasive”.

Proprio per fare il punto con gli operatori del settore il Policlinico organizza un aggiornamento sui nuovi scenari clinici e sulle nuove prospettive diagnostiche al fine di migliorare il trattamento dei pazienti con infezioni sistemiche da miceti, per oggi (dalle 14 alle 18) al Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena (lar-go del Pozzo 71) su “Le infezioni da miceti nel paziente immunocompresso: nuove acquisizioni”.
Il Seminario è tenuto da esperti che quotidianamente affrontano nel loro lavoro di clinico e di microbiologo tale problematiche e che sono in grado di riferire della loro casi-stica con dati aggiornati.

“Recentemente – ha spiegato ancora il dottor Fabio Rumpianesi – sono stati fatti importanti progressi nell’ambito della diagnosi di laboratorio di tali infezioni. In particolare, è stata messa a punto la metodica per la determinazione della sensibilità ai farmaci antimicoti-ci dei ceppi fungini isolati, è stata introdotta la ricerca dell’antigene “galattomannano” nel siero dei pazienti con sospetta aspergillosi invasiva e sono alla studio nuove metodiche diagnostiche sia sierologiche che di biologia molecolare. L’introduzione da parte del Laboratorio di Microbiologia e Virologia del Policlinico di tali nuovi test ha contribuito a migliorare la gestione del malato che, in ogni caso, richiede una stretta collaborazione tra Clinico e Microbiologo”.
















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