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26 e 27 giugno sciopero dipendenti imprese di pulizie

Si intensifica la mobilitazione dei lavoratori delle imprese di pulizie e multiservizi per il rinnovo del contratto scaduto ormai da ben 25 mesi. I sindacati nazionali della categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uilt-Uil hanno proclamato due giorni di sciopero che nell’arco di tre settimane coinvolgono tutte le regioni italiane.

In Emilia Romagna l’iniziativa di lotta si svolge martedì e mercoledì 26-27 giugno, con manifestazione regionale a Bologna domani, martedì, a partire dalle ore 10 in piazza Nettuno, dove ai microfoni si alterneranno dirigenti e delegati per spiegare le ragioni dello sciopero.
Gli addetti in regione sono circa 20.000: si tratta soprattutto di donne e immigrati, costretti ad orari iperflessibili per un salario di 800-900 euro corrisposto a un tempo pieno, ma l’uso del part time è prevalente. Si lavora alle prime luci dell’alba, la sera e la notte, un’ora qui, due ore là, per tenere puliti ospedali, scuole, banche, uffici, caserme, con un impegno orario discontinuo che in pratica tiene il lavoratore in giro per tutta la giornata.

“Ma alle controparti non basta: vorrebbero anche la “reperibilità” – dicono Filcams, Fisascat, Uilt – per avere disponibilità totale sui dipendenti; vorrebbero ridurre le tutele esistenti come il pagamento dei primi tre giorni di malattia e sull’aumento salariale non ci sentono. Abbiamo chiesto 90 euro per il biennio 2005-2007, un aumento più che compatibile, ma in due anni non sono serviti tre giorni di sciopero con manifestazioni nazionali e territoriali. Per questo siamo costretti a nuovi scioperi”.

Punto di fondo della piattaforma è la rivendicazione di nuove regole negli appalti per il rispetto dei contratti e della contribuzione, contro la pratica del massimo ribasso che riduce i costi a scapito dei diritti del lavoro e dilaga anche negli enti pubblici. Ma la trattativa vera non è mai seriamente iniziata e dopo un primo tentativo infruttuoso del Ministro del lavoro, che ha incontrato i sindacati e le controparti (Fise-Confindustria, Api, Legacoop, Confcooperative, Agci) in maniera separata, si chiede un ulteriore intervento del governo per far partire finalmente il tavolo del negoziato. E si sollecita la solidarietà delle altre categorie e il sostegno dell’opinione pubblica.

“I lavoratori di questo settore – spiega Patrizia Ghiaroni, della segreteria Filcams regionale – costituiscono una categoria molto frammentata, invisibile per il lavoro che fa, ricattabile anche per l’alta componente di immigrati la cui vita è scandita dal permesso di soggiorno. Non è certo qualificante per le associazioni d’impresa perseverare in una logica di basso profilo, che punta a tener fermo il rinnovo del contratto, ridurre diritti e salario, aumentare i carichi di lavoro, giocare al massimo ribasso negli appalti”.

“Vogliamo il rinnovo del contratto delle pulizie”: era scritto sullo striscione che ha volato nei cieli della riviera emiliano-romagnola sabato e domenica scorsi, sulla scia dell’aereo che ripeterà il giro due volte al giorno anche nel prossimo fine settimana. E il Ministro Damiano riceverà presto centinaia di lettere di addetti alle pulizie, che denunciano il disagio della propria condizione e chiedono rispetto come lavoratori e come persone.

















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