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Cavezzo: accertati due casi di salmonellosi

Due casi accertati e due pazienti ancora sotto osservazione per sospetta infezione da salmonella. È il primo bilancio dell’intervento effettuato dall’Azienda Usl di Modena attraverso gli specialisti del Servizio Igiene Pubblica – Controllo Rischi Biologici, Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, Veterinario, presso la Casa protetta “Villa Rosati” di Cavezzo, a seguito della segnalazione di un sospetto episodio di tossinfezione alimentare.


In particolare era stato evidenziato che quattro ospiti della struttura da alcuni giorni lamentavano disturbi gastrointestinali acuti, in tre casi accompagnati da febbre. Immediatamente sono state attivate tutte le misure di controllo e di sicurezza per assicurare le cure necessarie alle persone colpite dalla patologia o che si sospetta possano esserlo e la sicurezza degli altri anziani ospiti della struttura residenziale e a coloro che vi lavorano.

La casa protetta, una struttura che assicura trattamenti socio-assistenziali e sanitari di base a persone che non è possibile assistere nel loro contesto familiare, ospita complessivamente una sessantina di persone.
Per rendere più rapide le indagini dirette a individuare le cause dell’infezione alimentare dovuta alla presenza dell’agente batterico della salmonella, è stata sospesa la produzione interna dei pasti.

L’Azienda Usl di Modena ricorda quanto sia importante seguire alcune semplici regole per evitare il rischio di infezione:
• evitare che persone con diarrea preparino alimenti destinati alla ristorazione collettiva e assistano soggetti a rischio (bambini, anziani, ammalati),
• controllare gli animali domestici potenzialmente portatori di salmonelle ( anatroccoli, pulcini e tartarughe),
• lavarsi le mani prima, durante e dopo la preparazione del cibo,
usare piccoli contenitori per refrigerare il cibo,
• cuocere accuratamente gli alimenti di origine animale, in particolare, uova, carni di maiale e di pollo,
• impedire la contaminazione degli alimenti dopo la cottura,
• mantenere la cucina e gli strumenti utilizzati per la preparazione dei cibi in buone condizioni igieniche,
• mettere in atto misure per la protezione da insetti e roditori.

Nell’uomo la salmonellosi ha un tempo di incubazione che varia fra le 12 e le 72 ore; la gravità dei sintomi è variabile. Si va da semplici disturbi intestinali (crampi, alcune scariche diarroiche) che si risolvono nell’arco di 24 ore, sino a forme gravi di diarrea con disidratazione, insufficienza renale, febbre elevata. La persona solitamente guarisce nel giro di 4-7 giorni, con trattamento con antibiotici ove ritenuto necessario.
Per un adulto sano, le possibilità di contrarre l’infezione a seguito di un contatto con tali microrganismi, sono piuttosto basse. Sono invece a maggior rischio tutti i soggetti più recettivi, come i neonati ed i bambini con meno di 6 anni, le donne in gravidanza (per i rischi al feto), gli anziani, gli ammalati ed i soggetti immunodepressi.
La via più comune d’infezione è quella orale. La trasmissione avviene solitamente per ingestione di alimenti contaminati da feci di uomini o animali infetti. In particolare uova crude o poco cotte o preparazioni gastronomiche che utilizzino uova crude come maionese, zabaione e gelati preparati in casa, ma anche carne e derivati della carne, latte crudo e latticini e acqua contaminata. Recenti epidemie di salmonellosi sono state imputate anche al consumo di frutta e verdura fresca non ben lavata.
















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