giovedì, 2 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomePoliticaSassuolo: urbanistica, sicurezza e fiscalità nell'ultimo Consiglio comunale





Sassuolo: urbanistica, sicurezza e fiscalità nell’ultimo Consiglio comunale

Cinque punti sono stati trattati nel Consiglio comunale di ieri sera e hanno toccato diversi temi importanti, dalla sicurezza al Psc, alla fiscalità.


Il primo punto aveva per oggetto un’interrogazione del consigliere della Lega Nord Gian Francesco Menani a proposito della sicurezza e in particolare riguardo alla moschea di via Cavour.
La sicurezza, ha detto Menani in premessa, è un diritto di tutti i cittadini che deve essere garantito dalle istituzioni con controlli che verifichino il rispetto delle regole da parte di tutti. In particolare Menani si è riferito alla moschea di via Cavour, ricordando da un lato la preoccupazione a livello nazionale e internazionale per il ruolo che a volte assumono questi luoghi di culto nell’attività terroristica, ma più nello specifico ha richiamato il malcontento degli abitanti di via Cavour per i disagi portati dalla moschea e il mancato rispetto di regole urbanistiche e igieniche a cui risultava soggetto il luogo di culto. Menani ha quindi chiesto al sindaco conferma delle violazioni e domandato in che modo il Comune intende procedere.
Il sindaco Pattuzzi ha risposto condividendo la premessa iniziale sulla necessità di sicurezza dei cittadini, ammettendo l’esistenza del problema Braida e ricordando le numerose attività a tutti i livelli che vengono messe in campo per migliorare le condizioni del quartiere. Ha anche richiamato la necessità del miglior coordinamento possibile fra le forze del territorio demandate a mantenere l’ordine e anticipato che a breve verrà attivato un protocollo, unico finora per una città non capoluogo, che darà nuova spinta all’attività collegata delle varie forze presenti sul campo.
A proposito della moschea di via Cavour il sindaco ha brevemente ricordato gli avvenimenti che l’hanno riguardata, dall’acquisto da parte di un privato straniero in rappresentanza di un’associazione alla successiva richiesta di cambio di uso senza opere. Poi le prime verifiche degli uffici, che hanno riscontrato opere fatte, da sanare, e hanno portato una prima sanzione. Intanto sono state svolte anche verifiche igienico sanitarie, che hanno dato esito favorevole per l’utilizzo della sede, anche perché la normativa non prevede indicazioni specifiche per i luoghi di culto (diverso se si trattasse di un ricovero o di una scuola). In seguito la proprietà ha fatto richiesta di condono, fornendo documentazione che doveva essere integrata ma non lo è ancora stata. I termini del condono sono scaduti senza ulteriori mosse della proprietà, al condono è stata aggiunta una forte sanzione e se non ci sarà un pagamento successivo ripartirà l’iter amministrativo che porta alla multa. Di queste procedure fanno parte sanatorie riguardanti anche i posti di parcheggio necessari e insufficienti. Attualmente la situazione è di attesa del pagamento del condono più sanzione.
Il consigliere Menani si è dichiarato soddisfatto per l’impegno del Comune e delle istituzioni nel ripristino dell’ordine pubblico nel quartiere: ha ammesso infatti che qualcosa si è fatto e che specialmente di giorno la situazione è migliorata dal punto di vista della vivibilità e della presenza di attività criminose. Insoddisfatto invece a proposito della moschea, sulla quale Menani si aspettava azioni più celeri e decise.

Al secondo punto il consigliere del Gruppo Misto Gabriele Giovanardi ha rivolto al sindaco un’interrogazione riguardante gli studi di settore. Giovanardi aveva, dopo aver depositato l’interrogazione, chiesto una sua trasformazione in comunicazione, in modo che il tema potesse essere dibattuto dall’intero consiglio comunale e non limitato a domanda e risposta fra interrogante e sindaco. Il presidente del consiglio Barbolini non ha riscontrato le caratteristiche della comunicazione nel documento di Giovanardi, negando la modifica. Giovanardi ha manifestato il suo disappunto e lo stesso ha fatto Mario Cardone, consigliere del Gruppo Misto.
Nel merito del tema Giovanardi ha ricordato il problema degli studi di settore modificati e inaspriti dal governo con metodologie, ha detto il consigliere, che finiranno per colpire molte piccole e micro-imprese anche nel nostro territorio. L’applicazione retroattiva produrrà, ha detto Giovanardi, aumenti insostenibili della pressione fiscale costringendo molti alla chiusura. Ci sono voci anche dallo stesso governo, che si interrogano sull’opportunità di una metodologia basata sulla presunzione di colpevolezza, che finisce per colpire sempre le piccole realtà e non riesce a individuare i grandi evasori.
Il sindaco Pattuzzi ha risposto condividendo le preoccupazioni di Giovanardi, notando che se anche il principio alla base degli studi di settore, che indica un livello medio per evidenziare chi denuncia redditi incoerenti con la sua attività, può essere condivisibile, le proteste che si levano da tutte le zone d’Italia e dalle rappresentanze di tutte le attività indicano che c’è un disagio effettivo. E’ giusto quindi farsi portavoce delle difficoltà delle piccole e piccolissime imprese nel confronto con gli studi settore, chiedendo la disponibilità a revisioni e verifiche, che del resto sono già state ipotizzate.

Giovanardi si è dichiarato soddisfatto della condivisione del problema da parte del sindaco.

Il terzo punto riguardava la ratifica della delibera adottata d’urgenza dalla giunta il 15 maggio scorso per l’iscrizione a bilancio del contributo di 160mila euro elargito dalla Fondazione Cassa di Risparmio per il progetto “Oltre il muro invisibile”, che includeva diverse iniziative di politica sociale e integrazione, tra le quali la più importante è l’attivazione del Centro per le famiglie, aperto una decina di giorni fa in via Caduti sul lavoro, quartiere Braida. La Fondazione – ha detto il sindaco Pattuzzi presentando la richiesta di ratifica – ha sostenuto il Comune di Sassuolo in numerosi progetti utili e innovativi soprattutto per le fasce deboli della popolazione.
Nonostante si trattasse solo della ratifica di una delibera che iscriveva una somma a bilancio, il dibattito che si è sviluppato è stato ampio e ha toccato molti aspetti.
Luca Caselli di Alleanza Nazionale ha indicato il Centro per le famiglie come un semplice “Consultorio per extracomunitari”. La Fondazione – ha detto Caselli – è stata l’ancora di salvezza della giunta, ha erogato molti fondi per le casse vuote del Comune. Il Centro per le famiglie non è la panacea di tutti i mali e non è una soluzione ai problemi di Braida che sono peggiorati.

Rocco Capuozzo di Rifondazione Comunista ha considerato positivamente l’apertura del Centro per le famiglie, un progetto, ha detto, che va in direzione dell’integrazione anzichè della sola repressione. Anche le dichiarazioni del sindaco sui condomini gestiti da privati e sulla necessità di combattere il fenomeno dei subaffitti irregolari sembrano andare nella giusta direzione. Ma non possiamo dimenticare, ha aggiunto Capuozzo, che la Fondazione è la stessa che si è profusa nello sgombero del condominio San Matteo. Su Braida c’è ancora una visione di tipo imprenditoriale, che non tiene sufficientemente conto delle condizioni proibitive in cui molti cittadini stranieri lavorano e vivono. Capuozzo ha chiesto anche chiarimenti su un punto della convenzione fra Comune e Cassa di Risparmio che parla di “rimozione degli ostacoli” nell’attuazione del progetto.
Mario Cardone del Gruppo Misto ha approfittato del primo punto di discussione collettiva per riallacciarsi anche al precedente tema riguardante gli studi di settore, per stigmatizzare la decisione di non trasformarlo in una comunicazione che potesse essere discussa da tutti. Ha detto che proprio da aspetti come quello fiscale dovrebbe partire un impegno per il quartiere Braida e i suoi cittadini. L’esclusione degli esercizi che hanno sede qui dagli studi di settore, come accaduto per altri che in passato si sono trovati a lavorare in condizioni proibitive (per esempio i negozi di piazza Garibaldi durante i lavori di ristrutturazione) sarebbero un segnale importante. La decisione di non discutere di questi temi ritenuti fondamentali dal consigliere, lo ha portato a considerare di solo galleggiamento l’attività del consiglio comunale. Cardone ha quindi dichiarato la sua decisione di abbandonare l’aula, manifestando disagio per l’impossibilità di svolgere il ruolo di consigliere e chiedendo al più presto una revisione del regolamento consiliare.
Antonio Caselli del gruppo Democrazia è libertà-La Margherita, ha apprezzato i presupposti positivi con cui nasce il Centro per le famiglie, vale a dire l’intenzione di mettere al centro dell’azione il nucleo famigliare. Un segnale, al quale Caselli ha auspicato se ne aggiungano altri in futuro. Il problema di Braida, ha però aggiunto, va ben al di là di queste iniziative e bisogna cominciare a interrogarsi in particolare sulla concentrazione abitativa di cittadini stranieri in una sola zona. Sassuolo deve affrontare e risolvere questo problema da sola, ha concluso, senza poter lavorare in un’ottica di distretto, ma deve affrontarlo.
Ruggero Cavani dei Ds ha manifestato apprezzamento per i tanti interventi a cui ha contribuito la Fondazione Cassa di Risparmio e riconosciuto del resto che nella complessità del quartiere Braida quello del Centro per le famiglie è solo un tassello. Il problema della concentrazione abitativa esiste, ha detto, soprattutto per quanto riguarda i singoli soggetti, me tre per le famiglie sono proprio iniziative come questa che possono aiutare la convivenza. Braida ha bisogno di un giusto equilibrio fra controlli e iniziative per la sicurezza e azioni che favoriscano una migliore integrazione e conoscenza reciproca.
Ugo Liberi, di Forza Italia ha sottolineato che la Fondazione ha un occhio di guardo per le iniziative che coinvolgono gli stranieri. Inoltre ha criticato l’utilizzo di parte dei fondi, spesi a suo parere per iniziative di sola propaganda (volantini, conferenze, pubblicazioni, promozione e spot pubblicitari del centro). E’ solo l’autoalimentazione pubblicitaria della giunta, ha concluso.
Gabriele Giovanardi ha ragionato sulla globalizzazione che ormai coinvolge Sassuolo completamente e sulle reali possibili soluzioni per il problema dell’integrazione in città. Giovanardi ha giudicato irrealistica l’ipotesi si azioni di sola repressione e sottolineato come siano necessarie anche misure di miglioramento della qualità della vita, quali il Centro per le famiglie.
Fulvio Bonvicini del gruppo Uniti per Sassuolo-La Margherita ha sottolineato la difficoltà del percorso per il recupero di Braida. Ha ricordato molte delle cose fatte dall’amministrazione, sia nel senso dell’integrazione che in quello più strettamente di ordine pubblico. Il Centro per le famiglie è una delle ultime iniziative attivate, mentre continuano animazioni, ma anche controlli e blitz delle forze dell’ordine.
Claudia Severi di Forza Italia ha ricordato come Braida sia, a suo parere, frutto di una sottovalutazione del problema da parte delle giunte precedenti. Il Centro per le famiglie, ha sottolineato, è una spesa che è finita in buona parte in volantini, mostre, pieghevoli, mentre lo stesso denaro poteva essere utilizzato per sostegno alle famiglie meno abbienti, italiane e straniere.
Angioletto Usai dei Comunisti Italiani ha ricordato che il problema principale, quello delle case sovraffollate e senza controllo, è da attribuire a proprietari privati che sfruttano i cittadini stranieri in cerca di un alloggio. I soldi spesi per il sociale, ha aggiunto, sono sempre ben utilizzati anche se ci sarebbe da fare altro, per esempio decentrare i potenziali luoghi di riunione dei cittadini stranieri, che convergono tutti su via Circonvallazione 189, dove ci sono numerose attività senza controllo. Una responsabilità secondo Usai, che parte dalla netta divisione della città, con un confine oltre il quale tutto sembra permesso.
Risposte alle osservazioni e critiche l’ha fornita Susanna Bonettini, assessore alle politiche sociali. Il Centro per le famiglie, come ha spiegato, viene creato secondo disposizioni di legge che ne indicano caratteristiche e obiettivi principalmente in tre aree: informazione di tutte le opportunità per le famiglie presenti sul territorio; sostegno alla genitorialità; promozione della socializzazione fra le famiglie e loro valorizzazione attraverso attività.
Inoltre include i servizi di consulenza educativa, famigliare e di coppia. Sono servizi, ha sottolineato l’assessore Bonettini, aperti a tutti, ma che proprio le famiglie extracomunitarie non utilizzano d’abitudine. Sbagliato quindi identificare la sede come un consultorio per stranieri.
Anche Susanna Bonettini ha sottolineato come il problema della concentrazione abitativa sia dovuto ai pochi scrupoli di cittadini privati e italiani che sfruttano le necessità di alloggio di molte persone. Contro i privati sono pochi gli strumenti, l’efficacia c’è solo con azioni ampie e programmate a medio lungo termine.
Paolo Vincenzi di Forza Italia ha sottolineato la collocazione a suo parere errata, del servizio, che in zona Braida non vedrà facilmente la partecipazione di cittadini italiani.
La ratifica alla delibera della giunta per l’iscrizione a bilancio del contributo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio, è stata approvata con i voti favorevoli del Sindaco e di Ds, Giovanardi e Caserta del Gruppo Misto, Uniti per sassuolo-La Margherita, Democrazia è libertà-La Margherita, Comunisti Italiani.
Contrari Forza Italia, Alleanza Nazionale e Rifondazione Comunista.

Il quarto punto riguardava l’approvazione del Piano particolareggiato di iniziativa pubblica in zona Madonna di Sotto, collegato alla realizzazione della scuola materna e del Centro per disabili (progetto terminato, lavori nei prossimi mesi) in un’area messa a disposizione da privati in cambio di diritti edificatori su un terreno individuato, sul quale è stato preparato un progetto sottoposto al consiglio. Include due comparti per 19mila mq. complessivi, nei quali è prevista la realizzazione di un massimo rispettivamente di 55 e 35 alloggi.
Ugo Liberi di Forza Italia ha sottolineato l’aspetto, che sarà ricorrente nel prossimo Psc, della trasposizione dei diritti edificatori su altri terreni. Un aspetto di difficile gestione secondo Liberi, che metterà chi ha forza contrattuale nella posizione di esigere contropartite dall’amministrazione.
Massimiliano Righi di Uniti per Sassuolo-La Margherita, ha sottolineato come l’articolo del nuovo Psc richiamato, che non è ancora stato utilizzato ma di cui l’operazione di Madonna di Sotto costituisce un esempio similare, ha portato già il beneficio di una scuola materna e un centro disabili. L’idea, ha sottolineato, è quella di dare vitalità alla pianificazione territoriale invitando i proprietari privati a mettersi in gioco insieme all’amministrazione.
Rossano Dallari dei Ds ha sottolineato la positiva azione per il quartiere Quattro Ponti, ricordando però che la zona vive problemi di viabilità e carenza di verde pubblico e chiedendo all’amministrazione una rinnovata attenzione su questi aspetti.
L’approvazione del Piano Particolareggiato ha avuto i voti favorevoli del Sindaco, di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Caserta del Gruppo Misto, Ds, Uniti per Sassuolo-La Margherita. Astenuti Udc e Forza Italia.

Il quinto punto riguardava una Comunicazione su Psc e Rue su richiesta della Commissione di controllo e garanzia. La vicenda è quella del Regolamento Urbanistico edilizio, discusso nel giugno 2006, su un testo che le minoranze, con esposto al Prefetto, hanno denunciato differente dal documento poi consegnato in Provincia e posto all’osservazione dei cittadini. Il presidente del consiglio Patrizia Barbolini ha ripercorso la cronologia degli avvenimenti, le tappe di presentazione dei documenti, di discussione , di successiva osservazione da parte di cittadini e gruppi politici, fino ad arrivare all’ultima iniziativa della Commissione di controllo e garanzia che ha portato alla comunicazione in consiglio e all’ultima lettera della Prefettura che mantiene aperta l’istruttoria in attesa di informazioni definitive.
Sulla comunicazione è intervenuto prima il vicesindaco e assessore all’urbanistica Ferruccio Giovanelli, che ha ribadito come il documento presentato ai consiglieri differisca da quello definitivo solo per punti sistemati da emendamenti proposti dal sindaco e regolarmente approvati dal consiglio comunale. Nessun consigliere ha chiesto conto all’epoca della discussione, di eventuali differenze, nessuno lo ha fatto nel periodo delle osservazioni. Le verifiche della minoranza sono cominciate solo alla fine del periodo di osservazione durante il quale le stesse minoranze avevano presentato loro richieste. Non ci sono state scorrettezze, ha ribadito Giovanelli, non ci sono problemi legali e la miglior riprova sarà l’approvazione del Psc e del Rue entro i primi quindici giorni di luglio.
Claudia Severi, consigliere di Forza Italia e presidente della Commissione di controllo e garanzia, ritiene che gli emendamenti del sindaco non sanassero i punti di differenza da lei individuati. La questione, ha detto, è aperta, con istruttoria in corso da parte dello stesso Prefetto. Ci sono, ha aggiunto, differenze anche sul Psc che presenteremo. Faccio appello ai consiglieri perché in questo caso superino la logica di contrapposizione politica. Gli errori e le differenze ci sono e vanno sanati con delibera del consiglio. Altrimenti c’è il rischio di impugnazione del piano e ricorsi.
Antonio Caselli di Democrazia è libertà-La Margherita ha sottolineato la necessità di rispettare il rigore giuridico e il ruolo del consiglio comunale. Ha presentato le tesi esistenti che sono tre: la presenza dei documenti corretti già nella serata di presentazione, anche se non forniti ai consiglieri; la presenza di errori solo formali sanati automaticamente; la presenza di differenze sostanziali.
La verità assoluta, ha spiegato, non si sa, anche perché è mancata l’istituzione di una commissione di inchiesta che era stata richiesta. E’ un caso in cui non bisogna votare per appartenenza politica ma tenendo conto del valore dell’atto e del ruolo di consigliere.
Massimo Benedetti dell’Udc ha riconosciuto quanto la città abbia bisogno di un nuovo documento urbanistico, che attende da dieci anni. Ma, ha aggiunto, quello che è accaduto è sconcertante, perché abbiamo discusso un documento diverso da quello finale. Emerge scarsa considerazione del consiglio comunale e le differenze sono sostanziali. L’iter di adozione è da rifare.
Luca Caselli di An ha sottolineato che l’esistenza di differenze è provata e chiesto l’ammissione degli errori e la loro correzione in consiglio comunale. Ha anche sottolineato le molte difficoltà vissute dal Psc, con cambi di dirigenti e assessori in corso d’opera che hanno finito per complicare l’iter.
Nicola Caserta ha ricondotto tutta la diatriba alla strumentalizzazione politica di forze che a suo parere cercano di far cadere la giunta e andare a elezioni anticipate. C’è un filo conduttore, ha detto, di questi eventi contro la maggioranza, ed è la difesa di interessi e rapporti amicali che con l’attuale maggioranza gli antagonisti non riescono più a garantire. La presidente della Commissione di controllo e garanzia, ha concluso, ha chiesto l’approvazione di un documento non all’ordine del giorno, determinando la comunicazione in consiglio comunale. Non è al di sopra delle parti.
Ruggero Cavani ha manifestato dispiacere nel vedere documenti importanti come Psc e Rue ridotti a questi aspetti marginali.
Secondo Cavani la commissione di controllo e garanzia ha svolto azioni che hanno fatto dubitare della sua imparzialità, soprattutto con la fuga in avanti che ha portato alla conferenza stampa e all’esposto al Prefetto. Tutta la vicenda, dice Cavani, è stata caricata di forte significato politico. Prima della commissione di inchiesta, ha anche ricordato, si era chiesto l’intervento del progettista, l’ingegner Farina, che ha chiarito i punti oscuri. Gli errori esistenti non sono tali da richiedere un nuovo iter di adozione. Si richiama comunque un forte controllo futuro.
Fulvio Bonvicini, Uniti per Sassuolo-La Margherita ha in parte ripreso il concetto espresso da Caserta, invitando a una riflessione sui poteri forti della città, che si impone se si pensa che solo nel nostro Comune il Psc ha avuto un iter così difficile. Le risposte sono state corrette e fornite più volte anche in commissione, ha detto e ormai il tema ha un significato espressamente politico. Sul ruolo importante del consigliere comunale Bonvicini ha stigmatizzato le assenze frequenti di consiglieri che il ruolo lo rivendicano e che hanno dato il loro contributo all’adozione dello stesso Psc solo con l’assenza.
Angioletto Usai dei Comunisti Italiani ha espresso la sua fiducia al sindaco, all’assessore all’urbanistica e alla correttezza dell’iter sul Psc.

Fabrizio Tincani, Uniti per Sassuolo-La Margherita ha considerato giusto e corretto l’operato della commissione di controllo e garanzia. Non basta, ha detto, ridurre il tutto a comunicazioni rassicuranti di tecnici e amministratori.
















Ultime notizie