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Bologna: People mover, Varani (FI) Giunta regionale dia spiegazioni

L’Amministrazione comunale di Bologna avrebbe proposto il transito del “cosiddetto people mover in direzione da e per l’aeroporto” nell’area della ex cava Berleta, località sottoposta “a vincoli rilevanti, che potrebbero essere cambiati solo attraverso modifiche della pianificazione regionale sovraordinata e di quelle provinciali e locali”.


Lo afferma in un’interrogazione il consigliere regionale di FI Gianni Varani, evidenziando che quest’ultimo dato sarebbe “inoppugnabilmente emerso anche nel corso della discussa vicenda del cosiddetto business center, previsto sullo stesso territorio, perché attiguo al fiume Reno e quindi sottoposto anche a tutela fluviale”.
Varani rammenta anche che la “Giunta guidata dal sindaco Guazzaloca aveva previsto in quella stessa area il totale interramento della metropolitana al di sotto del fiume Reno, sulla base dei dettami del Piano territoriale paesistico regionale”, che “la Giunta regionale sostenne, anche in sede giurisdizionale, che l’opera proposta dall’Amministrazione bolognese non poteva essere intesa come meramente locale e che quindi sulla stessa era obbligatorio un parere vincolante della Regione, cosa che, per analogia, varrebbe quindi anche per il ‘people mover'”.
L’esponente di fi sostiene anche che, non essendo intervenuta nessuna variazione nei vincoli posti su quell’area dalla pianificazione paesistica regionale, “il ‘people mover’ non può essere previsto”, né è possibile “declassarlo furbescamente al rango di opera meramente locale e limitata”.
Alla luce di queste considerazioni, il consigliere domanda alla Giunta regionale “a che titolo, sulla base di quali norme e strumenti pianificatori, attraverso quali atti e risorse abbia sostenuto di destinare al ‘people mover’ 27 milioni e chi sia il responsabile di questa affermazione/decisione”, come ritenga possibile la realizzazione di quest’opera senza che intervengano variazioni nel Piano paesistico regionale, come intenda ovviare a questa “macroscopica dimenticanza” o se intenda, al contrario, negare opera e finanziamento, non essendo possibile realizzarla alle attuali condizioni normative, in quale modo, infine, intenda informare tempestivamente l’Assemblea legislativa circa le procedure e l’opera in questione.

















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