La XV Indagine Statistica presentata da Acimac segnala un fatturato 2006 pari a 1.702,1 milioni di euro, in flessione del 4,2%. Si tratta di un risultato determinato principalmente da un momento di riflessione di alcuni mercati chiave, come il Medio Oriente.
Il fatturato complessivo del settore macchine per ceramica, nel 2006, รจ stato pari a 1.702,1 milioni di euro, in flessione del 4,2% sullโanno precedente (in valori assoluti, 75 milioni in meno), ma in crescita del 6,8% sul risultato del 2004. Segno che si รจ trattato di un calo congiunturale e non strutturale, determinato da una pausa di riflessione negli investimenti in nuove tecnologie di alcuni importanti paesi produttori di ceramica. Lโarea del Medio Oriente, ad esempio, dopo aver proiettato in alto il fatturato del settore nel 2005, cede il 24,4%, cosรฌ come lโAsia (Cina esclusa) diminuisce del 21,1%. Positive invece le performance di Unione Europea, Africa e Cina.
Il mercato domestico risulta sostanzialmente stabile (+0,3%) a 458,3 milioni di euro, in un anno che non ha visto particolari investimenti in nuovi impianti produttivi da parte delle aziende ceramiche italiane, impegnate piuttosto a internazionalizzare parte della produzione o a ricercare un innalzamento qualitativo della gamma. Le esportazioni valgono 1.243,8 milioni di euro (-5,8%) e incidono per il 73,1% sul fatturato totale del settore, ribadendo ancora una volta la dimensione mondiale dei produttori italiani di macchine per la ceramica.
Aziende e addetti
Nel 2006 erano attive in Italia 166 aziende, un saldo positivo di 10 unitร rispetto alle 156 del 2005. Il dato riportato dallโindagine potrebbe essere considerato in contraddizione con le notizie di concentrazione aziendale, attraverso acquisizioni o fusioni, che hanno caratterizzato lโanno passato e che verosimilmente saranno la tendenza anche per il prossimo futuro. La causa รจ da ricercare nellโinserimento in questa rilevazione di aziende โ perlopiรน di piccole dimensioni โ precedentemente escluse. Sul fronte occupazionale, nel 2006 il settore ha impiegato 6.939 addetti (+6,8% rispetto ai 6.495 del 2005).
Mercati
LโUnione Europea, spodestata lโanno scorso dal Medio Oriente, cresce per il terzo anno consecutivo (+11,2%) e torna ad essere il primo mercato per i produttori italiani di macchine per ceramica, con un totale di 313,6 milioni e una quota del 25,2%. Nonostante un calo del 24,4%, il Medio Oriente รจ al secondo posto (218,7 milioni, 17,6% del totale). Dopo il boom degli anni 2004 e 2005, quindi, lโarea conferma un risultato comunque confortante: nellโultimo triennio la crescita รจ stata pari, infatti, al 20,4%.
In Est Europa le vendite hanno raggiunto i 179,9 milioni, in diminuzione del 9,2%, per una percentuale del 14,5% del totale di settore. Si tratta del secondo miglior risultato degli ultimi dieci anni nel mercato est europeo. Cresce di parecchio lโAfrica (+36,2%) con un fatturato mai raggiunto prima di 138,3 milioni, mentre il resto dellโAsia โ Cina esclusa โ perde terreno a 119,2 milioni (-21,1% sul 2005, anno quasi da record, ma +22,5% rispetto ai 97,6 milioni del 2004). Centro e Sud America, dopo due anni di intenso sviluppo, contribuiscono per 115,6 milioni, in calo del 4,6%.
Sorpresa positiva dallโarea Cina, Hong Kong, Taiwan che risale a 78,8 milioni, +21,3%. Si tratta di una ripresa che induce allโottimismo, anche se i valori restano lontani dai picchi raggiunti una decina dโanni fa. Frena il Nord America โ Messico incluso โ a 72,4 milioni (-30,1%), scontando la conclusione delle forniture per alcuni importanti progetti di nuovi stabilimenti. Chiude lโOceania a 7,3 milioni, -11,5%.
Interessante notare, ancora una volta, come la torta dellโexport del settore sia suddivisa in molte fette di dimensioni analoghe, a dimostrazione di una presenza globale e spalmata nei diversi continenti. Una garanzia per la stabilitร del settore, che non dipende unicamente da un solo mercato e che รจ in grado quindi di compensare andamenti negativi di talune aree. Se lโEuropa la fa da protagonista con il 39,7%, lโAsia pesa per il 33,5%, lโAmerica per 15,1% e lโAfrica per lโ11,1%.
Settori clienti
Il 2006 conferma, senza particolari scostamenti, la ormai consolidata ripartizione delle vendite di macchine in riferimento alle sei tipologie di industrie ceramiche clienti. Lโ80% del fatturato di settore รจ rappresentato dalle macchine per piastrelle, che, pur contraendosi del 3%, rimangono quindi, di gran lunga, il settore clienti piรน importante, a 1.361,2 milioni (quota export: 72,6%). A lunga distanza seguono le macchine per laterizio, che perรฒ registrano unโimpennata pari allโ8,3%, arrivando a 179,1 milioni (10,5% del totale del fatturato di settore e un export del 65,7%). Ancora piรน staccate, e in frenata del 5,3% โ dopo il notevole incremento del 2004 e lโassestamento del 2005 โ le macchine per sanitari, a 87,3 milioni (5,1% del totale), con le esportazioni allโ83,5%.
In contrazione anche il settore clienti della stoviglieria (-21,2%) fermo a 45,7 milioni, il 2,7% del totale. Chiudono, in ordine di importanza, le macchine per refrattari, a 27,5 milioni (1,6% del totale) e per la ceramica varia, a 1,2 milioni (0,1% del fatturato totale del settore).
Tipologie di macchine
Questโanno, seppur lievi, per diverse famiglie di macchine si sono registrate diminuzioni di fatturato, tranne che per gli impianti di formatura (+11,6%), smaltatura e decorazione (+5,2%), finitura (+15,6%), controllo di qualitร e processo (+382%) e strumenti di laboratorio (+ 85,8%).
Le previsioni 2007
La produzione e il consumo di ceramica a livello mondiale, secondo i piรน accreditati analisti, sono destinati e crescere ancora e, indubbiamente, questa previsione costituisce il principale motivo di fiducia per i costruttori italiani di macchine. In particolare, oltre allโaspetto quantitativo, giova al settore la costante e crescente necessitร โ soprattutto da parte dei produttori di piastrelle ceramiche sia italiani sia stranieri โ di elevare il livello qualitativo dei prodotti. Centrale anche da un punto di vista estetico รจ tuttora il ruolo dei fornitori italiani di tecnologia, in grado di offrire un ampio spettro di soluzioni, effetti e design, e di determinare cosรฌ le tendenze prevalenti.
Sul fronte dei mercati, si attende un incremento degli investimenti in tecnologia da parte dellโItalia e, in generale, a livello europeo. Si confida inoltre in una ripresa del Medio Oriente. Sud America e Africa potrebbero a loro volta registrare dinamiche interessanti.
Il 2007 dovrebbe segnare comunque un sostanziale consolidamento del fatturato per il settore delle macchine italiane per ceramica, in un mercato contraddistinto dalla stabilitร .