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Reggio E.: celebrato oggi il 61° anniversario della Repubblica

Dopo la consegna, sabato 2 giugno, di copia della Costituzione italiana in diverse lingue alle associazioni di immigrati, le celebrazioni per il 61° anniversario della Repubblica italiana sono proseguite oggi, nella sala del Tricolore di Reggio Emilia, con gli interventi del sindaco Graziano Delrio, del vicepresidente della Provincia, Pierluigi Saccardi e con la riflessione Alle radici della Repubblica, svolta dal professor Angelo Varni, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Bologna.

Fra le autorità presenti in sala del Tricolore, il vicesindaco Franco Ferretti, il prefetto Bruno Pezzuto, il questore Gennaro Gallo, il tenente colonnello dei carabinieri Luigi Basco, il direttore del Centro servizi amministrativi, Vincenzo Aiello.

Presenti anche i ragazzi delle scuole che, alla fine della manifestazione, hanno ricevuto la bandiera italiana e quella dell’Unione europea.

“Quando gli italiani furono chiamati dopo la guerra a scegliere fra monarchia e Repubblica – ha detto il sindaco Delrio – non bastò l’onesta figura di un “re di maggio” (Umberto II, ndr) per cancellare il ricordo dei dolori subiti”, con il fascismo e la seconda guerra mondiale. Nel Reggiano, il referendum del 2 giugno 1946 si concluse con 177.000 voti per la Repubblica e 44.000 per la monarchia.
“La Repubblica vinse – ha proseguito Delrio – Ma non fu soltanto una scelta istituzionale: fu una scelta di civiltà. Fu quella scelta di civiltà che generò la Costituzione. E la Costituzione, a sua volta, non fu solamente l’atto fondamentale del nuovo ordinamento giuridico: fu il manifesto di un nuovo Stato e di una nuova società”. Il sindaco ha ricordato che “la nuova Repubblica divenne il luogo in cui il popolo entrava a pieno titolo nei processi di costruzione dello Stato e in quelli decisionali della nazione, grazie al suffragio universale”. A cominciare dalle donne, che iniziarono a partecipare come protagoniste, “soggetti nuovi e originali della politica. E poi le forze giovani e nuove, che si erano formate già negli anni precedenti il fascismo, per affermare il diritto dei lavoratori a una società più giusta, a salari più equi, a condizioni di lavoro più umane. Forze che ebbero radici profonde nelle nostre terre, che non furono sradicate ma anzi trassero maggiore impulso dalle persecuzioni della dittatura, e generarono durante la Resistenza i germogli della lotta di Liberazione”.
Il sindaco ha sottolineato il contributo dei diversi pensieri e ispirazioni politici alla Costituzione, di cui si ha una sintesi nei costituenti reggiani: Giuseppe Dossetti, Nilde Iotti e Meuccio Ruini. “Dalla loro capacità di mettersi in dialogo, aprirsi al confronto, dobbiamo partire noi oggi, istaurando un dialogo sereno, valido, che combatta e superi particolarismi, nazionalismi e localismi. Vogliamo sottolineare proprio questo, oggi, consegnando la bandiera europea, insieme a quella italiana, ai ragazzi delle scuole”.

Il vicepresidente della Provincia, Saccardi, ha ricordato i “sei conflitti bellici che hanno visto impegnata l’Italia dal 1989 ad oggi. Mentre dalla fine della seconda guerra mondiale all’89 l’Italia non aveva mai partecipato ad azioni belliche. Ci troviamo perciò di fronte a una tendenza molto pericolosa, che va fronteggiata esclusivamente con la politica. E in questo contesto va richiamato con forza il ruolo dell’Europa, che deve essere unita politicamente e sul piano dei valori”.
E’ perciò tempo di creare una Costituzione europea. “Da qualche anno ormai – ha aggiunto Saccardi – si susseguono continui e autorevoli richiami affinché si arrivi a una convinta approvazione, da parte degli stati membri, della Costituzione europea. Una carta che sancisca l’identità politica e culturale di un continente, che contenga i valori, le storie e le conquiste civili di milioni di persone, ma anche solleciti i sogni e le speranze del popolo europeo, all’interno di una prospettiva mondiale”.

Il professor Varni ha ripercorso le vicende storiche che hanno coinvolto il popolo italiano dal 25 luglio del ’43 giorno caduta del fascismo, al 2 giugno del ’46, citando fra l’altro il decreto legge del governo Bonomi, espressione del Comitato di liberazione nazionale nato nel ’44 dopo la liberazione di Roma per governare l’Italia meridionale e parte di quella centrale non più in mano al nazifascismo: “In quel decreto – ha detto Varni – si stabiliva che l’Italia a fine guerra, avrebbe scelto la propria forma costituzionale e istituzionale, attraverso una nuova assemblea costituente”. Un decreto coraggioso, in quei momenti tragici e difficili, alle radici della Repubblica.

Quindi, la consegna delle bandiere italiana ed europea:
-all’istituto professionale Galvani; erano presenti la preside Carmela Mirabile, gli studenti Grazia Giudice e Matteo Paolini della classe quarta A, indirizzo Ottico
– all’istituto d’Arte Chierici; erano presenti l’insegnante Cesare Salsi, gli studenti Omar Fontani e Licia Zibetti delle classi quarta A e B, sezione Ceramica e metalli
– all’istituto professionale per i Servizi sociali commerciali e turistici Don Iodi; erano presenti l’insegnante Susanna Scianchi, gli studenti Ilaria Bertani e Gabriele Rozzi della quinta M corso per Tecnici della gestione aziendale.
















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