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Cresce l’attività economica regionale, a trainare l’export

Torna a crescere l’attività economica emiliano-romagnola, grazie all’aumento delle esportazioni (che superano anche la media nazionale), agli investimenti fissi lordi e all’espansione dell’occupazione (in particolare quella dipendente e straniera). Migliorano tutti i settori produttivi e dei servizi, anche se le ‘costruzioni’ fanno registrare un rallentamento rispetto i numeri degli anni passati.

Anche nel settore del credito, i prestiti alla clientela mantengono i ritmi di crescita del 2005. Questa è la fotografia che la Banca d’Italia fa dell’economia dell’Emilia-Romagna, prendendo in esame e mettendo insieme i dati congiunturali già presentanti da diversi istituti.

Nel 2006 il Pil è cresciuto del 1,9% (rispetto allo 0,7% del 2005). Migliorano il settore agricolo (+2,5% la produzione lorda vendibile) e l’industria (+2,5% di ordini alle imprese della regione, contro la media nazionale +1,7), ma rallentano le costruzioni anche se continuano a segnare un risultato positivo (0,5% rispetto al +1,3 del 2005). Anche nei servizi – dal commercio ai trasporti – si segnala una crescita generalizzata, soprattutto nel turismo, dove si saluta con favore la ripresa dei movimenti in regione pari al 4,1% in base ai dati ricevuti dagli assessorati dei capoluoghi (rispetto al 3,2% dell’anno precedente). Vero traino della crescita regionale sono stati gli scambi con l’estero che hanno segnato un aumento del 10,5% in termini nominali (contro l’8,3% del 2005, 1,5% in più rispetto la media nazionale). L’andamento sfavorevole del tasso di cambio rispetto al dollaro ha penalizzato l’export diretto al mercato Usa, rimasto sui livelli del 2005. Nell’area Euro (42,4% delle esportazioni emiliano-romagnole) le vendite sono aumentate del 10,7%, dopo il 2,7% nel 2005. Le vendite in Cina, invece, hanno rallentato al 17,2% dopo la crescita del 29% nel 2005 (il mercato più danneggiato è quello del tessile e abbigliamento, mentre crescono le macchine e i prodotti meccanici).

Positivi anche i dati relativi all’occupazione: crescono i dipendenti, sia a tempo determinato (+4,2%) che indeterminato (+3,6%), ma si riducono i lavoratori autonomi (-0,6%); crescono più le donne che gli uomini (3,2% contro 1,8%). In regione gli immigrati occupati nel 2006 sono circa 150 mila (pari al 7,8% dell’intera popolazione lavorativa), in forte crescita rispetto l’anno precedente.
















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