Preoccupano la Cisl dell’Emilia-Romagna gli ultimi insulti alla memoria del professor Marco Biagi, arrivati via e mail domenica sera al centro studi ‘Marco Biagi’ dell’università di Modena, dopo le gravi farneticazioni dei giorni scorsi, scritte sui muri di via Valdonica ed inneggiate durante la manifestazione contro il 41 bis dello scorso 3 giugno a L’Aquila.
“Dimostrano che il clima è non solo preoccupante, ma intollerabile –afferma Piero Ragazzini, responsabile della Cisl emiliano-romagnola. Le continue provocazioni di questi giorni, becere, violente, spesso condite da una retorica eversiva ed un po’ confusa –continua l’esponente Cisl- sono indegne di una società che voglia avere canoni minimi di civiltà, ma diventano vili ed oltraggiose fuor di ogni misura per la famiglia di Marco che da anni soffre in silenzio”.
Marco Biagi, osserva Ragazzini, “è per tutti i cittadini italiani e non solo dell’Emilia-Romagna, un simbolo di libertà, di coraggio, di coerenza e di impegno civile. Un uomo –rimarca con forza- che ha sacrificato la sua vita e quella della sua famiglia per i suoi principi, le sue idee, ma soprattutto per il bene della collettività”.
La Cisl emiliano-romagola invita pertanto istituzioni, partiti politici, associazioni e tutta la società civile a ‘temere alta la guardia’, a non perpetrare l’errore, già fatto in passato, di sottovalutare il fenomeno, a non alimentare involontariamente quel sottobosco culturale di consenso all’eversione.