Parte stasera alle 19.30 (alle 22 in autostrada) la nuova serrata di due giorni dei benzinai contro la liberalizzazione del settore lanciata dal ministro Bersani. La protesta terrà chiusi gli impianti fino a giovedì sera, ma sono già in preparazione altre iniziative.
“Mercoledì saremo davanti al Parlamento per un sit-in, in modo da portare le nostre ragioni a Montecitorio, proprio sotto le stanze della politica. E non è finita qui”, spiega Luca Squeri, leader della Figisc-Confcommercio.
Dopo aver ridotto l’agitazione da tre giorni a 48 ore in seguito all’intervento della Commissione di Garanzia per gli scioperi, i gestori sono ora irremovibili: “chiediamo la firma di un protocollo d’intesa con il ministro e i rappresentanti delle Regioni – continua Squeri – che formalizzi il principio secondo cui per mettere mani in questo settore serve un’azione partecipata, delle linee guida e delle regole”. In mancanza di un atto del genere da parte dell’Esecutivo, la lotta dei gestori andrà avanti e verrebbero rifiutati incontri di mediazione. “Senza novità – conclude Squeri – vedersi con i rappresentanti del Ministero, così tanto per vedersi, non ha senso”.
In un comunicato congiunto, Faib/Aisa, Fegica e Figisc/Anisa ribadiscono le ragioni della battaglia. “Più di un centinaio di migliaia di persone che, a diverso titolo, lavorano ogni giorno sulla strada per garantire un servizio essenziale e capillare in tutto il Paese – sottolineano i gestori – spesso in condizioni difficilissime e precarie anche in termini di sicurezza personale, sono state messe nel centro del bersaglio da norme che il Parlamento è chiamato solo a ratificare, per potere millantare manovre liberalizzatrici inesistenti e fantasiosi effetti benefici sul prezzo della benzina”.
La protesta andrà avanti fino alle 19.30 del giorno 7 (in autostrada fino alle 22).