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Confartigianato: l’economia regionale è in ripresa

Mentre nel suo complesso l’industria italiana vive ancora una fase difficile, seppure con miglioramenti rispetto al 2005, il Nord Est vede crescere produzione (1,9%) e ordini totali (1,2%) ed in particolare l’Emilia Romagna si conferma come una delle regioni trainanti. Sono i dati emersi dalla rilevazione di Confartigianato Emilia Romagna presentati oggi a Bologna, tra le province corrono Rimini, Ferrara, Parma e Piacenza.


“Ci sono segnali positivi che ci confortano – ha dichiarato il Presidente Giampaolo Palazzi – continuiamo ad essere uno dei motori dell’Italia e di quel Nord Est che ne è da sempre la parte più attiva, restiamo una regione che esporta più di quanto importa e il lavoro non manca.
Ora però questi segnali di ripresa vanno sostenuti con incentivi reali alla nostra competitività perché i dati positivi possono offuscarsi perché dobbiamo fare i conti con il pesante aumento delle tariffe e delle imposte, con l’aumento dei costi energetici e con la zavorra della burocrazia che ci attanaglia.

La nostra Regione ha in se tutte le potenzialità per mantenere le promesse insite nelle previsioni per il prossimo triennio ma occorre senza indugi fare sistema su questioni importanti come il sistema fieristico e quello aeroportuale, senza dimenticare poi che non si possono più rimandare azioni decise per la viabilità e per le infrastrutture che sono il principale problema del nostro territorio”.

Nel 2006 il Prodotto Interno Lordo nell’Emilia Romagna ammonta a 127.302 milioni di Euro, costituendo circa il 39% del PIL dell’area Nord Orientale e l’8,6% dell’Italia, con un incremento del +2% che conferma il progresso dell’anno precedente. La nostra è quindi una delle regioni più dinamiche che anche nel 2007 e negli anni successivi dovrebbe confermare questo processo di crescita con progressi vicini ai due punti percentuali.

La performance provinciali
La crescita regionale del valore aggiunto è stata sostenuta soprattutto dalle ottime performance di Ferrara, +2,8%, Rimini, +2,4%, Parma e Piacenza, +2,3%, ed anche triennio 2006-2009, Ferrara, Piacenza e Rimini faranno registrare buoni andamenti ma in generale in tutte le province si dovrebbe assistere a miglioramenti. Rapportando il valore aggiunto con la popolazione presente il valore pro capite più alto è quello di Bologna (30.527 Euro) con un incremento nel 2006 dell’1,3%, le uniche flessioni si sono registrate a Reggio Emilia, -0,5%, e Ravenna, -0,7%.
La crescita del reddito disponibile delle famiglie (+3,2%) è stata ripartita in maniera disomogenea mentre la spesa per consumi è cresciuta uniformemente del 4,6%, ed anche nella distribuzione della spesa per abitante c’è una crescita omogenea con Ferrara in testa a +4,1% e Reggio Emilia ultima con +3%. Le previsioni per il prossimo triennio sono invariate sia per il reddito disponibile che per la spesa delle famiglie.

In generale la regione ha incrementato i volumi delle transazioni con l’estero sia in entrata, +3%, che in uscita, +5%, con un saldo che si mantiene ampiamente positivo con circa 16.000 milioni di Euro. In termini assoluti, il maggiore volume di esportazioni è stato raggiunto nel 2006 da Bologna e Modena con valori superiori ai 9.500 milioni di Euro, ma mentre per la seconda è aumentato il volume dell’export rispetto al 2005, nella prima si è invece registrato un leggero decremento pari a –0,6%. Valori sostenuti di crescita si registrano a Forlì- Cesena e a Piacenza, rispettivamente +15,7% e +13,1%, mentre dalla parte opposta si assiste ad un decremento del 3,2% delle esportazioni di Ferrara. Nel prossimo periodo si prevede una crescita generalizzata dell’export con Ferrara e Modena a guidare questa speciale graduatoria.

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione nel 2006 solo tre province hanno un valore superiore al dato medio regionale del 3,4%: Ferrara è a 5,5%, Forlì Cesena 5,4% e Rimini 4,2%. Il dato più preoccupante risulta però l’incremento di Forlì, +1,1% rispetto al 2005 e di Bologna, +0,2%, sebbene province come Parma e Piacenza abbiano visto diminuire il tasso di disoccupazione di quasi un punto e mezzo percentuale. Il tasso di occupazione più elevato nel 2006 è quello di Bologna (47,7%) seguito da Reggio Emilia (46,9%), mentre il più basso è a Piacenza (43,4%) contro una media regionale del 46%. Per quanto riguarda il tasso di attività nel 2006 Bologna presenta valori superiori al 49%, ben al di sopra dunque del valore medio di riferimento del 47,7%, mentre Piacenza ha il valore più basso: 44,5%.

















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