martedì, 7 Maggio 2024
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Edilizia sociale: la Provincia convoca il tavolo di concertazione

In riferimento alla notizia dell’esito del bando del Comune di Bologna per la realizzazione di 300 alloggi di edilizia sociale all’ex mercato di via
Fioravanti andato deserto, trasmettiamo la seguente dichiarazione del vice presidente della Provincia con delega alle Politiche abitative, Giacomo Venturi.


“L’esito del bando del Comune di Bologna per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale andato deserto suscita interrogativi e considerazioni che
però sarebbe sbagliato porre solo sul terreno della polemica e della contrapposizione.
Il problema Casa a Bologna e in provincia è serio ed urgente e non possiamo attardarci in discussioni che non producano soluzioni.
È per questo che come Provincia convocheremo immediatamente il tavolo
provinciale di concertazione delle politiche abitative con il Comune capoluogo, gli altri Comuni e la Regione sul tema della legge 24, sulla sua applicazione ma anche sulle esigenze di una sua revisione e più complessivamente per aprire una riflessione che dovrà coinvolgere soggetti sociali, forze economiche e imprenditoriali e tutte le istituzioni locali
dell’area metropolitana bolognese, per decidere insieme strategie e linee di azioni che ci permettano – ora che sono avviati e in alcuni casi stanno per concludersi gli iter di adozione dei PSC in gran parte del territorio provinciale – di rispondere in modo positivo alle esigenze di tanti cittadini bolognesi.
Non vi è dubbio che per dare maggiore dinamicità al mercato immobiliare e per affermare un più alto grado di consapevolezza sul valore sociale della casa e della sua disponibilità a condizioni accessibili per tanti soggetti che oggi non riescono ad accedere a un mercato troppo rigido, vanno messi in campo strumenti in grado di agire su piani diversi.
A partire dall’Agenzia Metropolitana per l’Affitto, ma anche da un ruolo più incisivo di ACER come soggetto attuatore che possa fornire risposte
dirette anche in casi come quello del bando del Comune di Bologna e fungere anche da stimolo per le imprese private e cooperative in un segmento di mercato che non è e non sarà secondario nel prossimo futuro.
L’appetibilità economica del rendimento che la singola iniziativa consente, non può essere l’unico parametro di misura, valori come la stabilità e la
coesione sociale che alcuni interventi possono produrre, le ricadute positive sulla competitività complessiva del sistema devono essere valutate
con maggiore attenzione, se vogliamo arrivare alla definizione di quelle “reciproche convenienze” che possono alimentare un più intenso rapporto
pubblico privato nello sviluppo dell’area metropolitana bolognese”.
















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