Nel 2006 in Italia per ogni 100 vetture nuove immatricolate ne sono state vendute 126 usate. Si tratta del rapporto piĆ¹ basso tra quelli dei mercati automobilistici avanzati. In Germania, sempre nel 2006 le auto usate vendute per ogni 100 auto nuove sono state 194, in Francia 273 e in Gran Bretagna addirittura 323.
Il rapporto tra acquisti di usato e di nuovo ĆØ un aspetto particolarmente importante del mercato automobilistico e il fatto che in Italia sia molto basso riflette una anomalia legata essenzialmente alla forte tassazione sui trasferimenti di proprietĆ .
Secondo Franco Oltolini, direttore di CarNext struttura specializzata per la commercializzazione dellāusato proveniente dal noleggio a lungo termine, in Italia lāauto nuova viene detenuta in proprietĆ dai privati mediamente per sei anni, poi viene ceduta sul mercato dellāusato ad un altro proprietario che spesso la tiene intestata a se stesso fino alla rottamazione e solo in un numero abbastanza limitato di casi la cede ad un terzo proprietario. In altri termini la rotazione dei proprietari di unāauto ĆØ piuttosto bassa. CiĆ² significa che una vettura viene sfruttata da un proprietario anche per un periodo di tempo piĆ¹ lungo di quello che sarebbe coerente con le sue esigenze di efficienza ed affidabilitĆ del mezzo ed anche con le sue condizioni economiche.
Questa situazione introduce certamente un elemento di rigiditĆ nel mercato, fa diminuire il numero di transazioni e finisce per avere ripercussioni anche sul prezzo dellāusato. La causa di questo stato di cose risiede nel fatto che in Italia i trasferimenti di proprietĆ delle auto sono soggetti ad una forte tassazione mentre negli altri paesi europei non vi sono tasse o, se vi sono, hanno unāentitĆ molto contenuta.
Vi sono perĆ² anche altre ragioni che rendono il mercato dellāusato italiano per molti aspetti asfittico. Uno ĆØ certamente la ancora insufficiente diffusione dellāauto aziendale. In Italia le immatricolazioni a imprese e societĆ costituiscono circa un quarto del totale. Negli altri paesi europei la quota ĆØ decisamente piĆ¹ elevata e ciĆ² perchĆ© ĆØ molto piĆ¹ diffusa la Company Car. Questa prassi ha riflessi anche sul mercato dellāusato perchĆ© le auto aziendali, e in particolare quelle detenute in noleggio a lungo termine, vengono sostituite dopo un periodo molto piĆ¹ breve di quello delle auto acquistate da privati (per il noleggio a lungo termine in genere dopo tre anni) e questo fa affluire sul mercato dellāusato vetture fresche e affidabili in quanto sottoposte a periodici programmi di manutenzione e con chilometraggio certificato. Questo ĆØ certamente un vantaggio perchĆ© fa aumentare il numero dei passaggi che una vettura puĆ² avere e quindi allarga le dimensioni del mercato e fa si che passando da un proprietario allāaltro una vettura diventi uno strumento flessibile che si adatta nel corso della sua vita a esigenze diverse corrispondenti a diversi tipi di proprietari, con un ovvio beneficio per lāeconomia in generale e per quella dei singoli.
Secondo CarNext, rimuovere gli ostacoli che impediscono lāaumento del numero di transazioni ĆØ una esigenza ormai imprescindibile non solo per il mercato dellāusato, ma per lāintero mercato dellāautomobile. La diffusione dellāauto aziendale puĆ² dare un contributo positivo, ma ĆØ attualmente ostacolata dal giro di vite fiscale di fine anno e si rende quindi quanto mai opportuno ed urgente un intervento del Governo sia per alleggerire la tassazione sullāauto aziendale che per eliminare o ridurre drasticamente il prelievo sui trasferimenti di proprietĆ . Una parte consistente del minor gettito potrebbe certamente essere recuperata attraverso lāaumento del numero delle transazioni e quindi del volume dāaffari dellāauto usata. Tra lāaltro proprio gli incentivi alla rottamazione nel primo trimestre 2007 hanno fatto scendere a 108 il numero di auto usate acquistate per ogni 100 nuove.