Gli impianti di distribuzione carburanti, sia di viabilità cittadina che sulla rete autostradale, rimarranno chiusi per tre giorni, a partire dal prossimo 6 giugno. “E’ l’unica risposta possibile”. Così Stefano Campazzi Presidente del Sindacato provinciale dei gestori di impianti di distribuzione carburanti (Figisc) aderente ad Ascom Bologna, ribadisce quello che già era stato diffuso dalla stampa a livello nazionale.
Il Governo si prepara a trasformare in legge un provvedimento che cancella una intera categoria di lavoratori – prosegue Campazzi -, sfascia una rete distributiva strategica per il Paese che assicura da sempre capillarità e servizio alla comunità, inganna i cittadini ed i consumatori con lo slogan che liberalizzazione vuol dire riduzione dei prezzi, mistificando sulle reali ragioni e futuri effetti della sua iniziativa.
Il Sindacato sottolinea nuovamente che non è assolutamente contrario alla liberalizzazione, ciò che si combatte è il principio della “concorrenza sleale” delle compagnie petrolifere a favore della Grande Distribuzione: nello stesso giorno, nel medesimo posto, un identico fornitore di una qualsiasi società petrolifera, vende la benzina al Gestore (impianto di proprietà della compagnia petrolifera) con uno sconto rispetto al prezzo consigliato di € 35 ogni 1000 litri e di € 165 alla Grande Distribuzione sul mercato extra rete (impianto di proprietà della grande distribuzione), con una differenza a favore della GDO del 470 %.
Anche per queste ragioni – conclude il Presidente Campazzi -, oltreché per difendere democraticamente lavoro e diritti legittimi, i gestori intendono, attraverso le agitazioni e le chiusure proclamate, gridare forte la propria opposizione e indisponibilità ad arrendersi a questi atteggiamenti. Confidando nel fatto di poter contare sulla comprensione e la solidarietà di una larghissima parte della popolazione che, di volta in volta, appare sempre più costretta a difendersi.