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Artigiani moda: successo sciopero in regione

Sindacati regionali soddisfatti per la riuscita dello sciopero di otto ore effettuato oggi dai dipendenti artigiani del settore moda (tessili-abbigliamento, calzature, pelli e cuoio, occhiali e lavanderie) per il rinnovo del contratto nazionale scaduto dal 2000. Nei territori di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Cesena, le adesioni all’azione di lotta hanno riguardato l’80-90% della categoria, con punte del 100% come nell’azienda bolognese del presidente nazionale Cna di settore, rimasta chiusa. Nel resto della regione hanno scioperato il 65-70% degli addetti.


Molto partecipati e vivaci i presidi realizzati da Filtea-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil a Carpi, Reggio Emilia, San Mauro Pascoli e Ferrara, caratterizzati da mini-comizi e volantinaggio per informare sullo stato della trattativa e sulle richieste al centro della vertenza. Al presidio di Carpi, nel cuore del distretto tessile, è intervenuta la segretaria nazionale Filtea Rosalba Cicero, responsabile del settore artigiani. A San Mauro Pascoli una delegazione sindacale ha avuto un incontro con i rappresentanti di Cna e Confartigianato, mentre a Ferrara sindacati e delegati hanno incontrato la direzione Inps per sollecitare l’accelerazione delle pratiche relative all’intervento degli ammortizzatori sociali per le aziende in crisi.


“Come si capisce dall’adesione allo sciopero e dal clima dei presidi, le lavoratrici, che rappresentano gran parte della categoria, sono molto arrabbiate – commenta Manuela Gozzi, segretaria generale Filtea regionale Emilia Romagna – e ne hanno tutte le ragioni. Lavorano in imprese piccole e piccolissime dove è oggettivamente più difficile far valere i diritti, portano a casa mediamente 850-900 euro al mese senza alcun adeguamento salariale dal 2004, la flessibilità è già al limite ma le controparti pretenderebbero di imporne altra senza contrattare. Tutto questo è inaccettabile”.
La trattativa riprende il 17-18 maggio dopo un lungo rinvio e se non si avranno risposte alle rivendicazioni centrali della piattaforma (aumento salariale del 9% adeguato a proteggere il potere d’acquisto; tutela della maternità con integrazione al 100% del trattamento economico; rafforzamento degli Enti Bilaterali; nuova normativa condivisa del contratto d’apprendistato; orari di lavoro contrattati) i sindacati daranno battaglia con ulteriori iniziative di lotta.
















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