In merito alle preoccupazioni suscitate dall’ancora diffuso uso – per quanto si è dato apprendere dalle informazioni di stampa – di protossido di azoto nei presidi ospedalieri, le Direzioni delle Aziende Sanitaria e Ospedaliero-Universitaria di Modena ritengono doveroso rivolgere una precisazione alla popolazione riguardante la situazione delle installazioni presenti nelle strutture pubbliche della Provincia di Modena.
Nello specifico:
a) i nuovi ospedali di S. Agostino-Estense di Baggiovara e di Sassuolo, inaugurati in tempi abbastanza recenti, sono stati progettati e realizzati senza l’impianto per il protossido di azoto;
b) tutti gli altri ospedali (Policlinico, Castelfranco, Carpi, Finale, Mirandola Pavullo e Vignola) hanno già provveduto a disattivare, molto antecedentemente al caso di questi giorni, gli impianti per il protossido d’azoto.
Inoltre le Direzioni interessate confermano, salvo ulteriori e più accurati approfondimenti che saranno condotti nella giornata di domani, che la ditta coinvolta nella spiacevole, quanto assurda vicenda (Ossitalia di Bitonto), non risulta affatto fornitrice delle medesime Aziende.
“La realizzazione di ospedali “protossido free” e la dismissione in quelli esistenti degli impianti per il protossido – asseriscono il dottor Stefano Cencetti ed il dottor Giuseppe Caroli, rispettivamente Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e dell’Azienda USL di Modena – si inseriscono nell’ambito della scelta di diminuire l’inquinamento da gas anestetici, adottando e promuovendo, d’intesa con i medici anestesisti, tecniche di anestesia avanzate in cui non viene più contemplato l’utilizzo del protossido di azoto, altamente nocivo e pericoloso, bensì forme di anestesia endovenosa o miscele di gas meno tossici con risultati clinici assolutamente equivalenti, se non superiori”.
