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Infortuni sul lavoro: la Fiom propone lo sciopero generale

Il Comitato centrale della Fiom, di fronte alla tragica catena di omicidi bianchi e di infortuni gravissimi che si succedono nei luoghi di lavoro, ritiene indispensabile che la questione della salute e della sicurezza dei lavoratori sia affrontata con una terapia d’urto a tutti i livelli.

In primo luogo occorre rendere operative e potenziare ovunque le attivitĂ  ispettive sia del Ministero del lavoro, sia delle aziende sanitarie, per prevenire e reprimere le violazioni della legge, che oggi sono enormi.
In secondo luogo occorre intervenire immediatamente contro la precarizzazione del lavoro ed in particolare nella catena degli appalti e subappalti, responsabilizzando direttamente per la sicurezza del lavoro, anche ai fini penali, l’impresa che è alla guida della catena dell’appalto.
Occorre inoltre che la Magistratura svolga rigorosamente i suoi compiti, perseguendo ogni illegalitĂ  da parte delle imprese.
Accanto a queste misure immediate occorre definire un vero e proprio codice di comportamento dei lavoratori, che deve essere accettato dall’impresa e che il sindacato deve perseguire ovunque. Occorre cioè che di fronte ai rischi sulla salute si fermi immediatamente l’attività lavorativa sino a che non siano ripristinate le condizioni di sicurezza. E’ chiaro infatti che l’attuale organizzazione del lavoro, al di là delle dichiarazioni formali ha espulso da sé l’applicazione rigorosa delle norme di sicurezza. La precarizzazione del lavoro e il lavoro nero aggiungono poi a questa situazione ulteriori aggravanti.
Pertanto, oltre alla terapia d’urto, è indispensabile un’azione continuata, che si muova sui due fronti del contrasto alla precarietà del lavoro e della modifica dell’organizzazione del lavoro delle imprese, in particolare nella catena dell’appalto e del subappalto. La piattaforma definita da Fim Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto assegna un ruolo centrale agli interventi a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Essa rappresenta una verifica della reale volontà della Confindustria e della Federmeccanica di fermare gli infortuni e le morti sul lavoro.
L’impegno per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori deve coinvolgere contemporaneamente tre livelli di iniziativa: quella del sindacato rispetto alle imprese, che devono essere chiamate a rispondere delle loro responsabilità. Quella di tutte le istituzioni competenti. Quella della legislazione.
La Fiom ribadisce la necessitĂ  di una nuova legislazione sul lavoro che rappresenti una discontinuitĂ  con la Legge 30.
Il testo unico presentato dal governo corregge l’impostazione liberista del governo precedente, ma non è ancora sufficiente sia rispetto alla responsabilizzazione delle imprese, sia rispetto al ruolo degli enti pubblici, sia rispetto alla funzione dei Rls, che va potenziata e maggiormente tutelata. In ogni caso l’attuale drammatica situazione non puĂ² essere affrontata solo con l’iter del testo unico, che non avrĂ  tempi brevi, soprattutto nella definizione dei decreti delegati. Occorrono quindi misure urgenti da definire anche con decreto legge.
Il Comitato centrale della Fiom impegna tutte le strutture a convocare assemblee di Rsu e di Rls, territoriali e di impresa, per organizzare l’iniziativa a tutela della salute dei lavoratori, che è oggi priorità assoluta di tutta l’organizzazione. La Fiom convocherà entro l’estate un’assemblea nazionale di tutti gli Rls ed Rsu per fare il punto sullo stato dell’iniziativa.
Per sostenere l’azione a tutela della salute dei lavoratori e per fermare la catena degli omicidi bianchi, il Comitato centrale della Fiom chiede che Cgil Cisl e Uil proclamino uno sciopero generale nazionale per tutte le categorie delle lavoratrici e dei lavoratori.

Il Comitato Direttivo della Fiom di Modena, riunito il giorno 20 aprile, nel ribadire i contenuti dell’Ordine del giorno del Comitato Centrale della Fiom del 16 aprile scorso in merito agli infortuni sul lavoro, e di fronte alla tragica e drammatica situazione che ha visto nei giorni scorsi coinvolto il nostro territorio da un ennesimo infortunio mortale chiede a Cgil, Cisl e Uil di Modena di definire le azioni di lotta e di contrasto a tale drammatica situazione sino alla proclamazione dello sciopero generale di tutte le categorie sulla sicurezza sul lavoro a livello locale e di farsi promotori di analoghe iniziative che intervengano e coinvolgano le istanze superiori sino al livello nazionale.
















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