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Direttivi regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil

Dopo un mese di consultazione nei territori, con circa 240 assemblee unitarie in cui i pensionati dell’Emilia-Romagna si sono confrontati sui temi del Welfare e della previdenza, oggi, mercoledì 11 aprile, presso la sala congressi del Royal Hotel Carlton di Bologna si è tenuta la riunione dei comitati direttivi di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna.

Alla presenza di Riccardo Terzi (segretario nazionale Spi-Cgil), Rita Turati (segretaria regionale Spi-Cgil), Renata Nipoti (segretaria regionale Fnp-Cisl, Marino Favali (segretario regionale Cisl Emilia-Romagna a nome delle tre confederazioni), Rosanna Benazzi (segretaria regionale Uilp-Uil), e di oltre 200 dirigenti dei sindacati dei pensionati dell’Emilia-Romagna, i segretari regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno rilanciato le loro proposte unitarie per aumentare il potere d’acquisto delle pensioni.

“Condividiamo gli obiettivi del documento proposto al governo da Cgil, Cisl e Uil – dicono Maurizio Fabbri, segretario regionale della Spi-Cgil, Franco Andrini della Fnp-Cisl e Luigi Pieraccini dell’Uilp-Uil -, ma alla luce delle sollecitazioni emerse con chiarezza nel corso delle assemblee che nello scorso mese hanno coinvolto i pensionati di tutta la regione, dal tavolo di concertazione con il governo ci aspettiamo risposte e interventi in tempi certi per recuperare il potere d’acquisto delle pensioni e costituire con finanziamenti adeguati il fondo nazionale per la non autosufficienza”.

“Dopo anni di recessione, il Paese ha ripreso a crescere – continuano i segretari regionali dei pensionati dell’Emilia-Romagna -, e per 17 milioni di pensionati ora è tempo di equità sociale e di una nuova politica dei redditi. La ricchezza prodotta deve essere utilizzata per un’effettiva crescita dei redditi da pensione che negli ultimi anni hanno subito pesanti riduzioni, ma allo stesso tempo deve consentire alle giovani generazioni l’accesso a condizioni di lavoro e di vita meno precarie e un futuro pensionistico dignitoso e garantito”.

Per sostenere lo sviluppo, i sindacati dei pensionati dell’Emilia-Romagna sostengono che le nuove risorse generate dal forte aumento delle entrate fiscali vadano ridistribuite ai pensionati, ai lavoratori e alle famiglie, in modo da rilanciare i consumi. Va poi perseguita e rafforzata la lotta all’evasione e all’elusione fiscale, che ha già dato risultati rilevanti ma ancora parziali, e va ridotto il carico fiscale complessivo sulle pensioni e i redditi più bassi, che sono penalizzati dall’aumento della addizionali locali.

Nel rispetto di quel patto intergenerazionale che rimane sempre al centro delle proposte dei pensionati, un passaggio del documento unitario di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna è interamente dedicato ai giovani. “Ai precari, ai saltuari, alla stragrande maggioranza di chi oggi si affaccia al mondo del lavoro va riconosciuta la copertura dal punto di vista previdenziale dei periodi di vuoto assicurativo, altrimenti avremo altri poveri da sfamare. Verremo tutti spazzati via se non si comprende che solo tutelando i giovani e gli anziani si può costruire una società equilibrata e capace di assorbire le tensioni e di promuovere progresso”.

Tra le priorità dei pensionati dell’Emilia-Romagna rimane importante il finanziamento del fondo per la non autosufficienza, che rappresenta una vera emergenza per l’Italia, “un dramma per molte famiglie, una situazione non più sostenibile per milioni di disabili”.

In accordo con le proposte avanzate da tempo dai sindacati nazionali dei pensionati per un diritto alla salute universale e finanziato dalla fiscalità generale, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna riconfermano la propria contrarietà all’utilizzo dei ticket come strumento di contenimento della spesa sanitaria, denunciandone l’iniquità e l’inefficacia e chiedendone l’abolizione progressiva.

“Intendiamo andare avanti con lo stato di agitazione proclamato in occasione della Finanziaria 2007 e mai cessato – concludono Maurizio Fabbri, Franco Andrini e Luigi Pieraccini -, soprattutto se il governo non smette di lanciare nei nostri confronti segnali di fumo contrastanti e non coerenti. Invitiamo le strutture nazionali a organizzare un’iniziativa nazionale per dare voce ai milioni di pensionati e testimoniare l’urgenza di soluzioni non più rinviabili. La nostra continuerà a essere una mobilitazione unitaria e condivisa, autonoma e responsabile, perchè siamo consapevoli che le nostre richieste per lo sviluppo e l’equità sociale ‘costano’ e richiedono un processo di realizzazione graduale e concordato”.

Sulla stessa linea l’intervento di Marino Favali, segretario regionale Cisl Emilia-Romagna, che a nome di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna ha espresso pieno e totale sostegno alla linea tracciata dalle segreterie regionali dei pensionati confederali, sostenendo che “la politica dei pensionati è, e dovrà essere sempre di più, un obiettivo prioritario delle confederazioni”.

A termine della vertenza con il governo, che deve avvenire prima della presentazione del Dpef per il 2008, i comitati direttivi di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna sottoporranno alla verifica dei lavoratori e dei pensionati, attraverso lo strumento del voto, le ipotesi di accordo.

















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