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Vezzano: Legambiente su abusi edilizi al parco di Montalto

“E’ quantomeno singolare quello che sta accadendo al Parco Matildico a Vezzano sul Crostolo – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – progetto di tutto rispetto se non fosse che è stato realizzato senza i dovuti permessi ed in parte in zone vincolate da normative di protezione del territorio”.

“Tutto questo lo dichiara il Comune di Vezzano sul Crostolo nell’ordinanza di demolizione n. 2/2007 prot. n. 85, in cui elenca le opere abusive che entro 90 giorni devono essere demolite, ovvero: bungalow e percorsi pedonali, aula didattica, ampliamento del fabbricato receptions, servizi igienici ubicati nei pressi del Lago Segoletta, tutte opere realizzate in difformità rispetto al permesso di costruire n. 43/05. Poi ancora, demolire la pavimentazione del piazzale antistante il Lago Segoletta, altana e fienile in legno ubicato nella parte ovest del parco, baracca in legno per il ricovero dei volatili, passo carraio realizzato sul fonte ovest della SP 47.
Pertanto il Comune in data 5 gennaio ha notificato al titolare Benassi Marco di sospendere i lavori e demolire le opere abusive e realizzate in difformità ai permessi di costruire, a cui vanno aggiunte opere realizzate prima dei titoli abilitativi, come la cabina Enel e l’edificio a torre con meridiane”.

“Veramente incredibile – continua Becchi – come una ditta di tutto rispetto guidata dai Benassi (è l’impresa edile B. Systems dei Benassi ad avere realizzato l’intervento) si possa permettere di realizzare tutte queste opere abusive fregandosene dell’ordinanza e continuando nella costruzione, tanto da inaugurarla in pompa magna con tanto di numerosi invitati e politici presenti.

Tutto il contrario di quello che un parco matildico dovrebbe fare, ovvero dare l’esempio di rispetto dell’ambiente e del territorio. Oltre alle leggi urbanistiche è stato infatti anche violato il R.D. 3267/1923 inerente il vincolo idrogeologico.
A questo si aggiunge l’arroganza di volerlo inaugurare ben sapendo che entro domani, il 5 aprile, molte opere dovranno essere demolite.
Veramente un bello spettacolo per il nostro territorio, dove gli abusi edilizi non sono certo il reato più importante e hanno rivestito sempre un ruolo molto marginale”.

“Ci viene inoltre da chiedere come può un autorità come la presidente della provincia Sonia Masini essere presente ad una inaugurazione di questo tipo, avallando di fatto politicamente quanto accaduto e noto da inizio gennaio, quindi ormai da tre mesi. Non vorremmo che per andare incontro ai potentati locali si passasse sopra alle leggi e alla civile convivenza”.
“Chiederemo quindi alla procura della repubblica – conclude Massimo Becchi – di sequestrare tutta l’area e di procedere con le demolizioni, senza sanatorie, che come sappiamo aiutano i furbi, chiudendo un’attività che doveva essere fatta a norma di legge e dare l’esempio, non fregarsene della legge ed essere edificata”.
















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