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Modena: Baretta (Cisl) in Italia problema distribuzione reddito

“Il rapporto Eurispes sulle retribuzioni diffuso ieri conferma quanto la Cisl denuncia da almeno tre anni: in Italia salari, stipendi e pensioni hanno perso potere d’acquisto. Esiste un problema salariale e di distribuzione del reddito che va affrontato con urgenza. Lo stesso ministero dell’Economia ha recentemente rivelato che il 90 per cento dei contribuenti italiani ha un reddito inferiore ai 30 mila euro”. Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl Pier Paolo Baretta intervenendo oggi al consiglio generale della Cisl di Modena.

Il vice di Bonanni ha espresso un giudizio positivo sulla prima tornata di incontri con il governo. “Anche se si è trattato di riunioni interlocutorie, apprezziamo l’apertura al dialogo dell’Esecutivo. Non si è ancora entrati nel merito della questione cruciale, cioè la destinazione delle risorse. Subito dopo Pasqua dovremo andare al sodo e compiere il salto di qualità”.

Baretta ha ricordato che le priorità del sindacato sono lo sviluppo e la crescita, di cui si è cominciato a parlare ieri mattina a proposito del Mezzogiorno. “A questi temi aggiungo la riforma degli ammortizzatori sociali e la condizione degli anziani. C’è poi il problema del contratto del pubblico impiego, il cui mancato rinnovo ci ha obbligati a proclamare lo sciopero del 16 aprile. Se il governo vuole evitarlo si sbrighi, non abbiamo molto tempo”, ha concluso Baretta.

È stata dedicata alla situazione locale, invece, la relazione del segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone, il quale ha ricordato le crisi aziendali (Emilceramica, Gardenia, Ricchetti, Terim, Del Monte ecc.) che coinvolgono centinaia di lavoratori. “Anche se la congiuntura è complessivamente favorevole, non dobbiamo abbandonare chi rischia di perdere il lavoro stabile e viene spinto verso forme di occupazione precaria, specie nei servizi. Quanto alle amministrazioni locali – ha detto Falcone – ribadiamo la richiesta di concertare in un’ottica di mandato triennale (2007-2009) le priorità cui destinare la spesa pubblica, allo scopo di sostenere le famiglie e riformare il welfare locale per aiutare le fasce più deboli. Gli enti locali sappiano – ha concluso il segretario della Cisl – che se non ci ascolteranno siamo pronti a ulteriori azioni di protesta e lotta”.

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