Preoccupato per le conseguenze sulla produzione ed esportazione di prodotti agroalimentari del nostro territorio, che potrebbero essere “seriamente compromesse” dalla diffusione del virus della febbre catarrale degli ovini, comunemente detta ‘blue tongue’, Paolo Nanni, capogruppo dell’Italia dei Valori, ha presentato un’interrogazione per chiede alla Giunta regionale “se, e con quali metodologie, voglia procedere per prevenire la proliferazione della grave malattia infettiva che colpisce gli ovini, di cui – precisa – l’Italia può essere ormai considerata un focolaio d’infezione.”
L’esponente dell’idv riferisce che “la Comunità Europea, pur ponenendo limitazioni ai prodotti agroalimentari provenienti dalle zone in cui è presente il virus, ha accettato il Piano di monitoraggio proposto dal nostro Paese che prevede il controllo mensile su alcuni allevamenti resisi disponibili alla ricerca”. Tali controlli, tuttavia, per fornire dati attendibili, vanno effettuati sempre sugli stessi capi di bestiame, ed è quindi “evidente – sottolinea il consigliere – il disagio che arrecano, soprattutto in termini di tempo e di personale, oltre al disturbo per gli animali stessi”.
Nanni sollecita quindi l’esecutivo di viale Aldo Moro ad intervenire “anche e soprattutto a livello finanziario, con uno specifico provvedimento normativo che stabilisca incentivi alla sperimentazione per quegli allevamenti che prestano i propri capi di bestiame ai controlli, come già avviene in altre regioni italiane, quali ad esempio la Toscana, che si sono attivate in tal senso prevedendo, in particolare, l’erogazione di una somma di circa 100 euro per ogni capo di bestiame messo a disposizione dell’autorità sanitaria”.
