venerdì, 10 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaA Reggio Emilia la 'rosetta' più cara d’Italia





A Reggio Emilia la ‘rosetta’ più cara d’Italia

Questa volta è la rosetta a dividere l’Italia a metà. Se al Nord, infatti, i consumatori pagano in
media quasi 25 cent di € per una rosetta, al Sud il prezzo scende del 30%, a 15 cent di €. La distanza tra Nord e Sud non si riduce neppure se prendiamo in considerazione i prezzi di 1 Kg di pane casereccio: nelle regioni settentrionali costa oltre il 40% (3 €/Kg) in più rispetto a quelle meridionali (1,75 €/kg). A rilevarlo è un’indagine di Help Consumatori, agenzia d’informazione on line specializzata sui consumi, che ha confrontato i prezzi di due tipi di pane comune in 28 capoluoghi di provincia della penisola.

In media, in Italia una rosetta (85g) costa 20 cent, mentre 1 Kg di pane casereccio circa
2,33 €: al Nord la media è 25 cent di € per la rosetta e 3 € per il pane casereccio, al Centro
rispettivamente 17 centesimi e 1,87 €, mentre al Sud 15 centesimi e 1,75 €.
Se Reggio Emilia è il capoluogo di provincia dove il pane costa più caro (ben 34 centesimi una rosetta e 4,80 € 1 Kg di pane casereccio), Benevento si aggiudica il primo posto nella classifica della convenienza: una rosetta costa quasi il 65% in meno rispetto a Reggio Emilia e cioè 12 cent, mentre il Kg di casereccio oltre il 70% in meno,
ossia 1,40 €.
A Modena una rosetta costa 28 centesimi, mentre il casereccio 3,30 euro al kg. A Bologna una rosetta costa 20 centesimi, mentre un kg di casereccio costa 2,40 euro.

Help Consumatori ha stilato anche un decalogo per l’acquisto: ai consumatori che vogliono risparmiare, il consiglio è di acquistare pane di tipo comune, non confezionato e soprattutto ben cotto: se la pagnotta è un po’ cruda, infatti, oltre al peso lievita anche il prezzo! E per chi preferisce guadagnare in salute, aggiungiamo il consiglio di acquistare in esercizi autorizzati, controllare l’etichetta ed evitare il pane a lunga conservazione.
Decalogo Help Consumatori per acquistare il pane

1) Esercizi autorizzati. Acquistare il pane in punti vendita autorizzati: il commercio in forma ambulante è vietato.
2) Etichetta. Controllare che sia indicata la denominazione e il relativo prezzo (si tratta di un obbligo di legge per i venditori), oltre agli ingredienti e gli eventuali additivi. Se il pane è sfuso il cartello con le indicazioni deve essere esposto nel negozio; se il pane è confezionato controllare che ci sia l’etichetta completa di tutte le informazioni.
3) Attenzione all’acquisto del pane speciale. Basta aggiungere un ingrediente (come strutto, burro, olio d’oliva, uva, sesamo, olive, latte, saccarosio e malto) per far diventare speciale il pane comune (ingredienti: farina, lievito, acqua e sale) e far lievitare prezzo e calorie.
4) Pane self service. Se il pane non è confezionato singolarmente, per sicurezza e
per questioni igieniche evitare l’acquisto del pane “self service”.
5) Cottura. Attenzione alla cottura del pane: se non è completa, il pane è più pesante e
viene fatto pagare di più al consumatore. Meglio, quindi, preferire pane ben cotto.
6) Convenienza. Il pane fresco è solitamente più conveniente di quello confezionato.
7) Confezioni. Se si acquista pane confezionato, controllare che le confezioni siano
integre, chiuse e che la data di scadenza o il termine conservazione (T.M.C.) non sia
superata.
8) Evitare pani a lunga conservazione. Di norma è meglio evitare di acquistare i pani a lunga conservazione (come il pane in cassetta) che possono essere addizionati con grassi per mantenere la morbidezza, conservanti (E282 propionato di calcio), antiossidanti (E300, acido ascorbico), emulsionanti (E472 esteri acetil tartarici). L’elenco degli ingredienti e degli additivi deve essere riportato in etichetta o, nel caso
del pane venduto sfuso, deve essere affisso un cartello da esporre nei negozi di vendita.
















Ultime notizie