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Cresce la presenza femminile negli organismi dirigenziali della Cgil

In Emilia-Romagna il sindacato dei pensionati è sempre più “rosa”, con una presenza femminile che, tra gli iscritti così come nei comitati direttivi e nelle segreterie territoriali, arriva a sfiorare, e in alcuni casi a superare, il 50%. Con punte di eccellenza a Bologna, Ferrara e soprattutto a Ravenna, con un direttivo composto alla pari da donne e uomini, e a Cesena, con una segreteria in cui le donne sono la maggioranza.


Questa è la fotografia dello Spi dell’Emilia-Romagna del 2007, come risulta dalla ricerca regionale sulla presenza delle donne pensionate, che verrà presentata il 15 e il 16 marzo a Riccione in occasione della Assemblea regionale delle donne pensionate.

“Il sindacato dei pensionati dell’Emilia-Romagna ha compiuto una scelta politica importante – dice Mina Cilloni, segretaria regionale dello Spi-Cgil e coordinatrice delle Donne Pensionate -, superando già nel 2005 la logica delle quote per assumere l’obiettivo di diventare un’organizzazione del tutto paritaria”.

Il processo verso una perfetta parità nella partecipazione femminile dentro lo Spi-Cgil, consolidato nel Congresso del 2006 che ha visto l’elezione di un comitato direttivo regionale in cui le donne sono 48 su 101 componenti, nell’ultimo anno si è ulteriormente rafforzato, portando un numero sempre più alto di donne all’interno di tutti gli organismi dirigenziali del sindacato dei pensionati.

Nell’insieme dei comitati direttivi degli 11 territori in cui è strutturato lo Spi-Cgil, le donne sono ora 322 su un totale di 762 persone (oltre il 42%), con una crescita percentuale rispetto al 2006 del 4,21%. Scorrendo i dati per territorio, spiccano i direttivi di Bologna con 54 donne su 113 persone (circa il 48% e una crescita sul 2006 del 3,85%), di Ferrara (33 donne su 68 persone, pari al 48,53%, +3,13% rispetto al 2006) e di Parma (29 donne su 65 persone, pari al 44,62%, +3,57% rispetto al 2006). Come nel 2006, il primato tocca al direttivo di Ravenna: qui le donne sono 35, esattamente quanto gli uomini. Cesena, invece, registra la maggiore crescita: le donne sono ora 20 su 57 persone (35%), con un aumento del 25% rispetto al 2006.

Il trend di crescita della presenza femminile all’interno dello Spi Emilia-Romagna viene ribadito anche dall’analisi sulle segreterie territoriali, che a livello regionale contano 22 donne su 53 persone (41,51%), con un aumento del 4,76% rispetto al 2006. Su una media che per territorio si attesta intorno al 40%, spiccano le segreterie di Cesena, Ferrara, Reggio-Emilia e Rimini: a Cesena le donne sono ora la maggioranza (2 su 3, capovolgendo la situazione del 2006), a Ferrara e Rimini crescono da 1 a 2, su un totale di 5 segretari, mentre a Reggio Emilia, così come nel 2006, le donne sono 2, esattamente quanto gli uomini.

“Mai come in quest’ultimo anno – conclude Mina Cilloni -, nella nostra regione si è discusso così tanto della presenza delle donne all’interno del sindacato, mai si è così tanto ‘trasformato’ l’atteggiamento di tutti i gruppi dirigenti. Il lavoro e le buone pratiche dei Coordinamenti delle donne pensionate (che rappresentano circa il 56% degli oltre 470 mila iscritti allo Spi dell’Emilia-Romagna) sono le ragioni che hanno portato a questa trasformazione, a un sentire diverso nei confronti dell’universo femminile che rappresenta una ricchezza incommensurabile per tutta l’organizzazione”.

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