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Modena: nuovi scenari nella lotta alle patologie oculistiche

Fare il punto sulle nuove armi contro le patologie oculistiche, questo è l’obiettivo del convegno “Chirurgia mini-invasiva in oftalmologia” organizzato della Struttura Comples-sa di Oftalmologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal professor Gian Maria Cavallini, che si terrà domani, sabato 3 marzo, al Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina a partire dalle ore 8,30.

Le malattie agli occhi secondo gli esperti sono destinate ad aumentare, in futuro, a causa dell’invecchiamento della popolazione. In particolare la maculopatia legata all’età – una patologia della zona centrale della retina che riduce la capacità visiva – colpisce in Italia 27.000 persone all’anno.

Nella provincia di Modena i malati sono oltre 2000 con 275 nuovi casi all’anno. Questi dati rischiano di triplicare nei prossimi 25 anni in conseguenza dell’incremento della popolazione anziana. Casistiche statunitensi, infatti, dimostrano che questa patologia ha un’incidenza crescente con l’età: il picco corrispondente al 20-27% di casi si registra tra i 75 e gli 85 anni, per poi scendere a 8-11% tra i 64 a 74 e a 1-2% dai 52 ai 64.

“Contro la maculopatia – ha spiegato il professor Gian Maria Cavallini – esistono tecniche laser, come la terapia fotodinamica, eseguita di routine nella nostra Struttura. Saba-to nel meeting presenteremo i primi risultati sugli effetti di nuovissimi farmaci che vengono somministrati direttamente all’interno dell’occhio per la cura della maculopatia legata all’età, malattia che sul piano sociale ha un impatto rilevante”.

Non solo la maculopatia, però, minaccia i nostri occhi. La cataratta colpisce ogni an-no quasi 400.000 persone in Italia ed è legata soprattutto all’età, ma anche ad eventi trau-matici nei soggetti più giovani. E’ un tipo di patologia che può anche essere congenita nei bimbi. Durante il convegno verranno presentate le ultimissime novità terapeutiche come le minincisioni e la tecnica bimanuale, di cui Modena è oggi riferimento nazionale. “Si tratta – ci ha spiegato il professor Cavallini – di una tecnica innovativa che consente di ridurre al mini-mo il traumatismo chirurgico, consentendo un più rapido recupero funzionale”.

In questo appuntamento, che ha un significato anche di aggiornamento per gli spe-cialisti, ci si occuperà poi degli ultimi modelli di lenti intraoculari pieghevoli da minincisione e delle moderne lenti intraoculari multifocali, che forniscono una visione distinta sia per lontano che per vicino dopo l’intervento di cataratta.

Nonostante i notevoli progressi scientifico-tecnici, che tendono a ridurre l’invasività delle cure, il trapianto di cornea costituisce tuttora la terapia più efficace per le patologie degenerative della cornea. La Struttura Complessa di Oftalmologia del Policlinico ese-gue annualmente circa 50 interventi di trapianto. Anche in questo campo il futuro è rap-presentato da tecniche di chirurgia minivasiva come il trapianto lamellare, che consentono di trapiantare solo uno strato della cornea. Anche di questo si parlerà largamente durante il congresso.

“Il futuro dell’oculistica – conclude il professor Cavallini – è la minicisione. Gli ameri-cani stanno già sperimentando l’occhio artificiale, presentato alcuni mesi fa all’American Academy di Oftalmologia: si tratta dell’inserimento di chip elettronici sulla retina in pazienti affetti da cecità, ottenendo delle risposte in seguito a stimoli luminosi grossolani. La speri-mentazione, di grande interesse accademico e scientifico, è ancora molto lontana da una possibile applicazione pratica: le problematiche sono molteplici, le indicazioni molto limitate e bisogna percorrere ancora molta strada per raggiungere quello che si è ottenuto con gli altri trapianti di organi”.
















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