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Smog, firmato accordo delle Regioni padane

Nasce l’alleanza delle Regioni padane contro smog e polveri sottili. Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, insieme alle Province autonome di Trento e Bolzano e al Canton Ticino hanno firmato oggi a Roma un accordo per attuare insieme azioni coordinate e strutturali per ridurre l’inquinamento su tutto il bacino del fiume Po, un’area che per le particolari caratteristiche morfologiche e meteorologiche, oltre che per l’alta concentrazione di traffico, attività produttive, insediamenti urbani costituisce una delle più inquinate d’Europa, come i frequenti superamenti dei valori di polveri sottili, ossidi di azoto e ozono dimostrano. Un solo dato. Qui circola il 40% del parco veicoli nazionale: oltre 18 milioni su un totale di 45.


La lotta allo smog esce dunque dai confini di una singola regione. D’altra parte proprio le particolari caratteristiche dell’inquinamento dell’area padana impongono questo salto di qualità. “Il tema dell’inquinamento atmosferico richiede un impegno comune – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani – La stessa natura del problema richiede soluzioni di area vasta, la collaborazione tra le Istituzioni e il superamento della logica dell’emergenza . Per garantire quello che è il vero obiettivo: il diritto alla salute e ad un ambiente sano per noi e per le future generazioni.”
“L’iniziativa odierna – ha aggiunto Errani – colloca il problema dell’inquinamento atmosferico nella sua giusta dimensione e pone la stessa area padana, le sue potenzialità e risorse, all’attenzione del Governo nazionale e dell’Europa.” “Proprio per questo – ha concluso Errani – chiediamo al Governo di associarsi a questo sforzo che stanno facendo le Regioni per mettere in campo un piano di investimenti strutturali”.

Il pacchetto di azioni previsto dall’accordo prevede un primo importante appuntamento, anche dal valore simbolico. Domenica 25 febbraio le auto si fermeranno su tutta l’area padana.
“Sarà una domenica di festa – ha detto Errani – in cui potremo riscoprire le nostre città. Una domenica ecologica che per questa Regione arriva a coronamento di cinque anni di lavoro contro lo smog e l’inquinamento urbano, insieme a Comuni e Province”.

Cosa prevede l’accordo
Lo stop alle auto di domenica 25 febbraio in Emilia-Romagna seguirà i tempi e le modalità del fermo del giovedì previsto dagli Accordi per la qualità dell’aria , dunque dalle 8,30 alle 18,30 nelle aree urbane e riguarderà i veicoli privati, con esclusione di quelli elettrici, ibridi, a metano e a gpl, oltre che dei veicoli Euro 4 a benzina e diesel purchè dotati di filtri antiparticolato.
Quanto invece alle misure di carattere più strutturale, si va dalle politiche per il sostegno al trasporto pubblico locale e per il rinnovo del parco autobus, alla progressiva introduzione entro il 2010 della limitazione alla circolazione per tutti i veicoli più inquinanti, con obbligo dei filtri antiparticolato per tutti i diesel, anche di recente costruzione. Previsto anche il divieto d’uso dell’olio combustibile negli impianti di riscaldamento su tutto il territorio padano; misure di rottamazione per favorire il ricambio del parco veicoli e dei vecchi impianti di riscaldamento, standard di emissioni più restrittivi per quanto riguarda gli impianti a legna e a biomasse. E ancora, nelle stagioni invernali, vengono chieste al Governo idonee misure per la riduzione delle emissioni da traffico autostradale, quali, ad esempio, la limitazione della velocità di percorrenza o il divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti.
L’accordo odierno è la conclusione di un impegno iniziato nel 2005, quando le Regioni padane hanno stipulato una prima intesa comune sul tema inquinamento. E’ stato poi costituito un gruppo tecnico interregionale impegnato a definire i provvedimenti da attuare e a verificarne i risultati.

L’Emilia Romagna e la lotta allo smog
L’Emilia-Romagna non giunge impreparata a questo importante appuntamento. Fino dal 2002 infatti la Regione si è fatta promotrice di accordi tra le 9 Province e i Comuni capoluogo o con più di 50 mila abitanti, per mettere in campo azioni comuni contro l’inquinamento urbano. Attualmente i Comuni aderenti sono 67 anche di piccole e medie dimensioni. Tali accordi non prevedono solo targhe alterne e divieti di circolazione, ma anche provvedimenti strutturali in gradi di agire nel medio periodo per una mobilità più attenta all’ambiente e più rispettosa della salute. Gli Accordi per la qualità dell’aria, l’ultimo dei quali è tutt’ora in vigore fino alla fine del mese di marzo, hanno potuto contare in cinque anni su risorse per oltre 290 milioni di euro. Ampio il pacchetto di interventi: dal rinnovo del parco autobus, alle piste ciclabili; dalle misure per la logistica, a quelle per l’efficienza energetica.

















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