La corte di appello di Bologna ha confermato la sentenza di condanna di primo grado, 4 anni e 8 mesi di reclusione, ad un uomo di 46anni, abitante in un comune della provincia di Bologna, accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia, quando aveva otto anni di età.
A costituirsi parte civile tramite l’avv. Alessandro Armaroli era stata l’ex moglie dell’uomo, madre della bambina. Confermato anche il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro e delle spese processuali, oltre la perdita della potestà di genitore e l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela e alla curatela.
Secondo l’accusa l’uomo, in più occasioni, avrebbe obbligato la figlia alla visione di cassette pornografiche, perchè poi ripetesse i gesti appena visti, costringendo la piccola a compiere e subire atti sessuali. L’episodio più grave sarebbe avvenuto il 22 aprile 2003, quando l’uomo, che era già separato dalla madre della bambina, avrebbe compiuto atti sessuali davanti ad un’amica della figlia che si rifugiò in un’altra stanza. Fù quest’ultima a raccontare l’accaduto a sua mamma, che poi contattò un poliziotto suo conoscente e l’ex moglie dell’uomo. Da lì sono partiti gli accertamenti della Polizia e della Procura che hanno portato al processo di primo grado finito con la condanna dell’uomo da parte del Gup Alberto Gamberini.
