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Bologna: in Comune minuto di silenzio per morte Ispettore Raciti

In apertura di seduta del Consiglio comunale il presidente Gianni Sofri ha espresso il cordoglio personale e del Consiglio per la morte dell’Ispettore
di Polizia Filippo Raciti, ha letto il messaggio inviato ieri al Questore di Bologna, e ha chiesto ai presenti di osservare un minuto di silenzio in
segno di lutto.


Prima di dare inizio ai lavori il presidente ha anche rivolto un augurio di pronta guarigione al Rettore dell’Università, Pier Ugo Calzolari, recentemente sottoposto a un intervento chirurgico.
Infine il presidente Sofri ha ricordato la chiusura della storica LibreriaAntiquaria Palmaverde, avvenuta recentemente dopo 60 anni di attività,
ricordandone gli aspetti più significativi per la vita culturale della città.

Di seguito l’intervento completo del presidente Gianni Sofri:
“Prima dell’inizio dei nostri lavori di oggi, desidero farvi alcune comunicazioni. La prima di esse riguarda necessariamente il fatto
gravissimo accaduto a Catania venerdì scorso, e cioè l’uccisione dell’Ispettore di Polizia Filippo Raciti, 38 anni, padre di una ragazza di
14 anni e di una bimba di 8. Ho espresso ieri i sentimenti miei e del Consiglio in un messaggio inviato al Questore Cirillo, che vi leggo:
Carissimo Questore,
Voglio esprimerti i sentimenti del più profondo cordoglio mio personale e del Consiglio comunale per la tragica scomparsa dell’Ispettore FilippoRaciti. Al quale aggiungo anche la ferma condanna di questa violenza cieca, idiota, assurda, della quale purtroppo vediamo epigoni anche a Bologna, con le inqualificabili scritte allo stadio che aumentano in noi il dolore e l’indignazione. Le nostre condoglianze più sincere ai familiari, mentre la nostra solidarietà più totale va alla Polizia di Stato, ancora una voltacolpita così duramente. E i nostri auguri più sinceri agli agenti feriti.

Nella parte finale del messaggio ho preannunciato al Questore che oggi avremmo osservato un minuto di silenzio, cosa che faremo fra poco; gli hoanche scritto che avrei partecipato, in rappresentanza del Consiglio, alla Messa in suffragio che il Cardinale Arcivescovo ha celebrato questa mattina. In effetti ho rappresentato il Consiglio alla Messa. C’erano anche il Sindaco e l’Assessore Patullo e alcuni Consiglieri (io ho visto iConsiglieri Carella, Mazzanti, Gattuso, Delli Quadri). Aggiungo che il
compito di operare perché questi tragici episodi non abbiano più a verificarsi non potrà non toccare a tempo debito anche il nostro Consiglio,come tutte le istituzioni.
Si tratta infatti di una vera e propria emergenza nazionale, e non certo diuna questione da delegare alle autorità calcistiche, e sportive in genere.
Vi invito ora ad osservare un minuto di silenzio in ricordo dell’Ispettore Filippo Raciti.

Non vi sembri poco riguardoso che io tocchi ancora, molto rapidamente, altri due argomenti.

Negli scorsi giorni abbiamo tutti saputo che il Rettore della nostra Università, Prof. Pier Ugo Calzolari, è stato sottoposto a un delicato
intervento chirurgico. Sappiamo anche, fortunatamente, che il decorso postoperatorio è buono. Formuliamo comunque al Rettore i nostri auguri più sinceri.
Sabato scorso, dopo quasi sessant’anni, ha chiuso la Libreria Antiquaria Palmaverde, che Roberto Roversi aveva fondato per l’appunto nel 1948, e gestito con la moglie, Signora Elena. Roversi è da decenni motivo di orgoglio per Bologna non solo per la sua attività di poeta (per riconoscimento unanime, tra i maggiori del nostro Paese), ma anche per la sua continua attenzione da cittadino ai problemi cittadini. E, ultimo manon ultimo, per il ruolo che la Palmaverde ha avuto a Bologna: non semplice
libreria, ma luogo di incontro e di ritrovo e di discussione tra alcune delle personalità più significative della vita culturale non solo
bolognese: da Pasolini a Fortini, da Leonetti a Scalia, fino a Lucio Dalla. E’ per noi motivo di soddisfazione, e pensiamo lo sia anche per i coniugi
Roversi, che si sia trovata una soluzione per far sì che il loro lungo lavoro non vada disperso, vanificato, dimenticato. Roberto Roversi ha oggi
83 anni, assai ben portati (alle Signore, com’è noto, non si chiede l’età). A me piace pensare che gli sia possibile ora riposare un po’, come è suo
diritto dopo tanta operosità, e spero non abbia troppa nostalgia della sua straordinaria libreria. Ma so anche che non sarà di certo una vera
pensione, e che non ci farà mancare, per molto tempo ancora, il contributo delle sue idee e dei suoi sentimenti. E questi sono gli auguri che noi
facciamo a Elena e Roberto Roversi”.

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