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Reggio E.: lotta al lavoro irregolare, sospese sei aziende

Massima collaborazione con la Provincia per affrontare a 360 gradi le problematiche del lavoro nero e irregolare che non si annida solo in edilizia, ma in tutti i settori. Sì alla cooperazione e a fruttuose sinergie non per moltiplicare i tavoli di lavoro ma, al contrario, per semplificare, intensificare e rendere più incisive tutte le azioni di prevenzione controllo e repressione dell’illegalità nel mondo del lavoro.

E’ quanto è emerso dall’incontro che l’Assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari ha avuto con il nuovo direttore della Direzione provinciale del Lavoro Giulio Bertoni, che arrivato da poco (ha preso le redini degli uffici di vicolo Franco Villa il 2 gennaio scorso), sembra già avere le idee molto chiare. Dal suo arrivo, infatti, sono già 6 (4 nella bassa e due in montagna) le aziende che la Dpl ha sospeso – come previsto dall’art. 36 bis del Decreto Bersani – perchè impiegavano nei cantieri oltre il 20% di manodopera in nero.

Il primo cordiale incontro tra i due livelli di coordinamento del territorio, ha sancito unità d’intenti e di vedute, traducendosi anche in una prima nutrita agenda congiunta: entro il prossimo mese di marzo sarà convocato – dopo un lungo periodo di assenza – il Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso (CLES), presieduto dalla Dpl. Il Comitato – composto da tutte le istituzioni competenti e le forze sociali, con compiti di coordinamento, di orientamento delle attività di vigilanza e di indagine periodica sul mercato del lavoro – opererà in collaborazione con la Commissione per l’emersione del lavoro irregolare (CELI), presieduta dalla Provincia e con competenze più circoscritte. I due organismi dovranno agire in maniera congiunta e integrata per evitare sovrapposizioni e per dare nuovo impulso e rinnovata efficacia alle azioni. Dopo la Provincia anche la Dpl si affiancherà agli Enti locali in un rapporto molto più diretto che in passato, per contrastare i multiformi aspetti del lavoro nero e irregolare su tutto il territorio. Si attiveranno inoltre tutte le relazioni per valutare la spinosa questione degli artigiani edili. “Con l’incontro di oggi – ha commentato l’assessore Ferrari – si è dato nuovo impulso contro il lavoro nero e irregolare, vera piaga nazionale e locale che a Reggio Emilia per troppo tempo è stata trascurata e lasciata crescere nel silenzio, dando vita a vere e proprie forme di moderna schiavitù. Gli sforzi di tutti stanno rendendo visibile e meglio attaccabile un fenomeno che dell’invisibilità e dell’indifferenza aveva fatto uno dei suoi principali scudi protettivi”.

Giulio Ernesto Bertoni, la scheda
Il dott. Giulio Ernesto Bertoni è dal 2 gennaio 2007 il nuovo direttore della Direzione Provinciale del Lavoro di Reggio Emilia. Cremonese di origine ha 53 anni, è coniugato e padre di tre figli e residente in provincia di Reggio Emilia.
Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Modena nel 1978, ha svolto la propria attività per oltre 24 anni nella Sanità, in diverse aziende sanitarie della regione Emilia-Romagna. Dirigente da 17 anni, è transitato in mobilità nei ruoli del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale dal 1° marzo del 2006.
Esperto di contrattazione, ha seguito per diversi anni le trattative della dirigenza pubblica in ambito nazionale.
Sono mille le questioni sul suo tavolo, ma tutte riconducibili ad un minimo comune denominatore: il valore fondante del lavoro.

Quali sono le priorità della sua agenda?
“Tanti i problemi, ma su tutti uno: riportare in primo piano l’articolo 1 della Costituzione troppo spesso dimenticato. Se la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro – dice – cerchiamo tutti insieme di ridare significato a tale affermazione, di restituire dignità al lavoro e ai lavoratori. Riaffermare la legalità su questi temi è in primo luogo una questione di civiltà. Basterebbe fare ognuno la propria parte ed io intendo fare la mia, né più né meno. Ciò significa far funzionare i servizi, renderli efficienti sia per quanto riguarda la prevenzione che l’azione di controllo e contrasto al lavoro nero, grigio e irregolare. La battaglia non è solo nei cantieri edili, problema peraltro gravissimo, occorre far emergere anche tutte le zone di “lavoro grigio” che penalizzano migliaia di lavoratori”.

La Direzione Provinciale del Lavoro potrà contare quest’anno su 23 ispettori (erano 8) e, auspica in tempi brevi il trasferimento presso una nuova sede anche perché la vecchia sede di vicolo Franco Villa non è certo funzionale ai tanti compiti e alla non facile missione che la Direzione deve svolgere.
















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