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Titolare di un bar uccisa a Modena

Una donna di 52 anni, Achiropita Mascaro, originaria di Rossano Calabro nel cosentino, titolare di un bar in via dell’Uccelliera alla periferia di Modena, è stata uccisa la scorsa notte all’interno del locale pubblico mentre stava chiudendo.

Il cadavere della donna è stato trovato dai Carabinieri all’interno del Bar Caffé Gualtieri con il cranio sfondato da un corpo contundente che non sarebbe ancora stato trovato.
La vittima era proprietaria anche di una vicina edicola. L’ipotesi della rapina finita con un omicidio non sembrerebbe reggere ai primi riscontri.

A dare l’allarme è stato un vicino che a mezzanotte sentiva ancora arrivare musica dal Feeling Cafè, un fatto decisamente insolito, perchè il locale, che aveva riaperto da appena un mese, di solito non chiudeva dopo le 21. L’uomo è così sceso in strada e vedendo le luci accese ha deciso di chiamare i vigili urbani. Ma la polizia municipale quando è entrata nel bar ha trovato una donna, coperta di sangue, a terra, e ha avvisato i carabinieri.

Archiropita Mascaro, calabrese, 52 anni il prossimo 15 marzo, a Modena conosciuta come Tina, era seduta con la schiena appoggiata al muro. Sulla testa 4 o 5 ferite profonde, provocate con un’arma non appuntita che non è ancora stata trovata. Sotto una delle gambe c’era un coltello da cucina, non si sa se la donna voleva usarlo per difendersi o se lo ha fatto cadere a terra mentre cadeva lei stessa, sotto i colpi dell’assassino. La vittima probabilmente conosceva l’aggressore.

Archiropita Mascaro gestiva il bar da 20 anni ma era stato chiuso più volte, anche perchè non rendeva molto. La donna era anche proprietaria dell’edicola di via Emilia ovest, all’ingresso del parco Ferrari, che invece aveva una buona clientela. Nel chiosco che aveva allestito accanto alla rivendita di giornali si era incatenata nell’estate del 2003, quando il Comune le intimò di smantellare la nuova struttura. Lei poi fece ricorso e appena dieci giorni fa lo aveva vinto.
La donna viveva a Cognento con il figlio Massimiliano, 29 anni. In città abitano anche la sorella e un fratello, titolare di un ristorante.
Aveva qualche problema economico la vittima, così sostiene chi la conosceva. Ma nessuno l’ha mai sentita parlare di minacce. Con i vicini del bar aveva qualche dissapore per la musica alta nel locale, ma null’altro.
I carabinieri stanno indagando soprattutto nella vita della donna, per capire chi possa essere arrivato ad ucciderla.
















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