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Sassuolo: resoconto consiglio comunale del 30/1

Il Consiglio comunale di ieri sera, 30 gennaio, è stato quasi interamente dedicato alla illustrazione e discussione riguardante il nuovo partner industriale di Sat, Hera, e la sua proposta di fusione dell’azienda comprensoriale nella nuova realtà di livello regionale.


Prima però c’è stato il tempo di discutere e deliberare l’autorizzazione all’accensione di un nuovo prestito obbligazionario comunale (Boc) di 1 milione e 250mila euro, che costituisce la seconda e ultima tranche per il pagamento della cifra concordata con la proprietà delle aree su cui è stato realizzato il nuovo ospedale. Il sindaco Pattuzzi ha brevemente ricordato come si è arrivati a questo atto finale. Anni fa venne compiuto un esproprio del terreno secondo le normative all’epoca vigenti, ma la cifra accordata alla proprietà venne ritenuta inadeguata e rifiutata. Dopo vari gradi di giudizio senza possibilità di trovare un accordo bonario, lo scorso anno è stato invece possibile arrivare a una transazione fra il Comune e i titolari dei terreni: 2 milioni e 500mila euro più i 164mila che erano stati accordati con l’esproprio dell’epoca e che sono rimasti congelati in attesa di soluzione. Lo scorso anno è stato acceso un Boc per i primi 1 milione e 250mila euro, adesso la seconda tranche che conclude la transazione e renderà poi possibile la cessione effettiva dell’area all’azienda sanitaria. Questo pagamento, insieme al contributo diretto per la costruzione della struttura e alla realizzazione della viabilità di accesso, ha spiegato il sindaco, è il consistente contributo del Comune di Sassuolo per il nuovo ospedale.

Il tema già portato in consiglio comunale in altre due occasioni e dibattuto in commissione, è stato comunque oggetto di diversi interventi.



Paolo Vincenzi di Forza Italia ha sottolineato la ricorrente necessità di far fronte a quelli che ha definito errori del passato, contraendo debiti oggi o alienando patrimonio comunale.



Giampaolo Marchesini di Rifondazione Comunista ha manifestato la sua sorpresa e disappunto nell’apprendere del rifiuto della cifra accordata con esproprio e della possibilità che questo rifiuto abbia portato all’apertura di un contenzioso. Ha rilevato come le vicende di tipo economico negli ultimi anni volgano sempre a favore dei privati e a svantaggio del pubblico, ipotizzando che alla base ci siano cambiamenti legislativi penalizzanti per le pubbliche amministrazioni.



Mario Cardone ha sottolineato come a fronte di sforzi economici importanti compiuti a favore del nuovo ospedale la gestione della struttura da parte dell’azienda privata incaricata risulti a suo parere deficitaria, richiamando il consiglio e le istituzioni a porre attenzione su questo aspetto.



Al termine degli interventi si è passati alla votazione, che ha portato all’approvazione del nuovo prestito obbligazionario con i voti favorevoli del sindaco, Comunisti Italiani, Ds, Apd, Margherita, Gruppo Misto, Udc.
Contrari Forza Italia e Alleanza Nazionale.
Astenuti Rifondazione Comunista e Lega Nord.



Il resto della seduta è stato dedicato alle comunicazioni di Sat e della nuova azienda partner industriale, Hera.ò Erano presenti il presidente di Sat Gianferrari, l’amministratore delegato Gasparetto e l’ingegner Zanfrisco di Dexia, consulente per i Comuni.

Il sindaco Pattuzzi ha introdotto l’argomento, confermando la possibilità, alla fine di un percorso di confronto e condivisione di tutti i temi, che la proposta di fusione di Sat con Hera venga accolta. Ha però assicurato che non ci sono decisioni già prese e che il consiglio avrà le possibilità e il dovere di fare le sue valutazioni serenamente.
Siamo in uno scenario di evoluzione continua, ha spiegato Pattuzzi, in cui le municipalizzate diventano spa e i periodi delle concessioni si riducono. Anche Sat ha subito numerose trasformazioni negli ultimi tempi, a partire dalla necessità di scorporo delle reti con creazione della società Sat Patrimonio, per arrivare alla necessità di ricercare un nuovo partner industriale. L’evoluzione più probabile anche in questo settore, ha spiegato il sindaco, è verso forti concentrazioni per acquisire maggiori dimensioni. Ci si rende conto che siamo di fronte a servizi che possono rendere nel lungo termine e, con concessioni che riducono il periodo, ci vogliono massa critica e fatturato per assicurarsi la permanenza sul mercato.

La proposta di Hera della fusione di Sat nell’azienda deve essere anche interpretata in modo lusinghiero, perché significa apprezzamento per la qualità e le caratteristiche della nostra azienda comprensoriale.

Infine il sindaco ha ricordato dal punto di vista tecnico, che una decisione come quella di procedere alla fusione deve essere approvata dall’assemblea degli azionisti e deve ottenere i voti di almeno quattro dei cinque Comuni soci, voti favorevoli fra i quali devono necessariamente essere presenti quelli di Sassuolo e Formigine.



Rossano Gianferrari, presidente di Sat, ha illustrato brevemente la situazione dell’azienda, confermando il complessivo stato di salute e assicurando che in attesa delle decisioni future la situazione non è comunque di stallo, ma di aggiornamento del piano industriale e di continua ricerca di nuovi importanti risultati, con una fattiva collaborazione già in essere col nuovo partner.
I prossimi impegni che attendono Sat a breve termine riguardano:

– la risposta al Comune di Prignano, confinante con il bacino attualmente servito da Sat, che ha chiesto di entrare a far parte della compagine. Sono in corso analisi e simulazioni in proposito;

– la definizione del futuro di Blumet, l’azienda locale per il gas, che attualmente vede associati Sat, Enìa e Edison e che potrebbe mutare la sua composizione societaria attraverso lo scorporo o la vendita del ramo di azienda a uno o più soci;

– lo scorporo di alcune società minori definite “non strategiche” per l’attività;

– la revisione e evoluzione del settore telecomunicazioni attraverso la controllata Satcom, con importanti prospettive legate al progetto Lepida.
Inoltre c’è la concreta prospettiva che si proceda alla costituzione di una nuova società con alcuni Comuni dell’area nord per l’apertura e gestione di un nuovo sito di discarica sul territorio di Finale Emilia.



Giuseppe Zanfrisco, di Dexia Crediop, consulente incaricato dei soci pubblici di Sat per l’analisi della situazione attuale, ha fornito di seguito le sue valutazioni. Sat, ha detto, è una buona azienda con ottimi risultati, ma la valutazione non si fa né sul passato né sul presente ma sulle prospettive future. I dati dell’azienda sono buoni ma costanti negli anni, mentre il settore delle utilities è in forte evoluzione: alcuni settori sono già liberalizzati, altri (come l’ambientale, idrico, gas) sono in fase di apertura e in futuro potranno vedere l’interesse di grandi compagnie di livello europeo, con grandi potenzialità finanziarie, anche su bacini limitati come il nostro.
Sat ha tre principali rami di attività: il gas, con scadenza della concessione al 2010; il sistema idrico integrato con scadenza al 2024; il settore ambiente con scadenza al 2016.

Dopo i termini indicati le concessioni saranno oggetto di gara e quindi i risultati Sat sono limitati nel tempo e il valore dell’azienda andando verso le scadenze indicate diminuirà.

Hera, dal canto suo, lavora già per metà su affidamenti e per metà sul libero mercato. Ha risorse finanziarie e massa critica per importanti investimenti. Mentre Sat è costante nel tempo, Hera ha importanti prospettive di sviluppo.
Ipotizzare una fusione adesso che le scadenze delle concessioni Sat sono ancora lontane comporta una valutazione superiore dell’azienda comprensoriale, quindi il suggerimento è di procedere quanto prima a una valutazione della proposta.



A seguire si è sviluppato un dibattito molto articolato.

Mario Cardone del Gruppo Misto, dopo aver tracciato una storia della Sat fin dalla sua costituzione in spa, ha sottolineato quanto sia importante ricordare sempre che i redditi dell’azienda vengono dai cittadini utenti.



Paolo Vincenzi di Forza Italia ha manifestato perplessità sulla minore incidenza che i Comuni potrebbero avere in futuro sulle scelte di una società più articolata e di maggiori dimensioni. Ha chiesto di valutare quali vantaggi ci possano essere per il cittadino in questo passaggio o se siano invece ipotizzabili maggiori convenienze per l’utente lasciando la porta aperta anche a grandi competitors europei in regime di libera concorrenza.



Antonio Caselli di Apd ha valutato positivamente il percorso compiuto dall’azienda Sat, dalla trasformazione in spa alla scelta dei vari partner industriali che hanno portato oggi a una situazione di solidità e forza. Ha giudicato fondamentale che le reti restino di proprietà pubblica, una forma di tutela per il cittadino, soprattutto nel settore idrico. Ha anche sottolineato come nelle valutazioni non si debba tenere conto solo degli utili: alti ricavi possono anche significare tariffe troppo elevate per l’utente, bassi costi possono anche dipendere dalla tipologia inadeguata dei fornitori scelti.



Ruggero Cavani dei Ds ha sintetizzato la necessità di confronto sul tema in tre domande: quale sarà la qualità del servizio erogato dopo la fusione? A quali costi per il cittadino? Quale sarà la possibilità del socio pubblico di contribuire allo sviluppo futuro della società? Il mercato, ha detto Cavani, non va banalizzato né criminalizzato, ma va sottolineato che non tutto potrà essere valutato solo col metro del vantaggio economico.



Nicola Caserta del Gruppo Misto ha sottolineato l’importanza della garanzia di un servizio di qualità e a misura del cittadino consumatore. Ha richiesto la possibilità di un reale controllo e attenzione costante alle esigenze degli utenti.



Luca Caselli di Alleanza Nazionale ha invitato a valutare se le piccole dimensioni debbano per forza essere considerate un fattore negativo o se invece la ricerca di aggregazioni sempre maggiori non porti a uno scadimento della qualità. A fronte di società di dimensioni sempre maggiori, ha detto, la gente preferisce ancora rivolgersi a strutture piccole. Di Sat, ha aggiunto, abbiamo un po’ perso il controllo ed è necessario riprenderlo tenendo come punto di riferimento sempre il cittadino.



Fulvio Bonvicini di Uniti per Sassuolo La Margherita, ha confermato che la preoccupazione principale deve essere quello che accadrà per i cittadini. La concentrazione, ha affermato, sembra una strada obbligata e che Sat venga valutata, in questa ottica, interessante è un fatto positivo. Se il comando dell’azienda si sposterà in ambito più ampio, lontano da Sassuolo, ci vorranno strumenti che codifichino in modo chiaro e ufficiale il servizio e offrano riferimenti certi ai cittadini, come per esempio una guida ai servizi.



L’assessore ai lavori pubblici Sandro Morini intervenuto per ricordare la necessità di prendere comunque atto del cambiamento di un settore che passa da una forma protetta a una di libero mercato, in cui la massa critica diventa una necessità. La scommessa, ha spiegato Morini, sarà vinta se potremo garantire un efficace controllo della qualità del servizio anche in questa realtà allargata. Mi trovo d’accordo, ha aggiunto, con chi ha sottolineato il cittadino consumatore come riferimento. Garantire qualità, efficienza, convenienza delle tariffe, in un mondo dei servizi così allargato non è sicuramente facile, anche perchè non esistono precedenti esperienze a cui fare riferimento, ma la sfida sta proprio in questo.



Il vicesindaco Ferruccio Giovanelli ha sottolineato ancora una volta la logica del cittadino consumatore a cui fare riferimento nell’elaborazione di queste scelte. Ha concordato anche sulla necessità che le reti e le derivazioni, in particolare del servizio idrico, restino di proprietà pubblica. Su acqua e rifiuti, ha spiegato, il legame col territorio anche in presenza di aziende di dimensioni accresciute, rimarrà essenziale. Ha invitato inoltre a non confondere liberalizzazione, quello che si sta valutando in questi giorni, e privatizzazione, che non è nei programmi.



Gabriele Giovanardi del Gruppo Misto ha sottolineato che fra Sat e Hera sta accadendo qualcosa che si ripropone in forma analoga nel mondo industriale e ceramico. L’aggregazione è necessaria e ne siamo tutti consapevoli, ha detto, ma in questo caso è di importanza fondamentale la centralità dell’utente nelle scelte.



Giampaolo Marchesini di Rifondazione Comunista ha sottolineato come la scelta dell’accordo col privato non porti sempre e necessariamente benefici. Da un punto di vista politico, ha detto, il mio partito non può che prediligere il pubblico. Grande è meglio? Definire il cambiamento in questa direzione come ineluttabile, ha concluso, non è altro che la conferma di scelte orientate in un’ottica capitalista e di destra.



Infine l’ingegner Gasparetto, nuovo amministratore delegato di Sat, ha assicurato che l’azienda è al lavoro per progredire ancora e già nella situazione attuale è in grado di seguire senza traumi e con risultati positivi qualunque strada venga indicata in futuro dai soci pubblici. Le caratteristiche di Sat, ha spiegato, sono di intrinseca solidità e consentono di fare qualunque tipo di programma.

















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