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Confartigianato: l’economia della Regione è ferma

Le aziende tornano ad essere prudenti perchè fatturati ed occupazione sono al palo, sono le linee essenziali emerse nella settima indagine congiunturale che Confartigianato Emilia Romagna ha svolto su 900 aziende della regione con meno di 20 addetti.

Il quadro generale

Il 2006 si è chiuso per l’Emilia Romagna con un incremento dello 0,5% di produzione e domanda che ha permesso di recuperare le flessioni registrate nella prima parte dell’anno ma nei prossimi sei mesi le previsioni di crescita per il 2007 si fermano allo +0,1% e circa tre quarti degli intervistati ritengono di mantenere invariati i livelli raggiunti. Il fatturato ha fatto registrare un -0,2%, un trend negativo che dovrebbe però terminare nel 2007 quando la crescita media dovrebbe essere del +0,8% configurando comunque un generale mantenimento dei volumi fatturati. Ciò che cresce invece a ritmo sostenuto, +3,5% nel 2006 e +1,8% nel 2007, sono i prezzi dei fornitori per cui attendono aumenti il 75,1% degli intervistati. Segnali poco incoraggianti anche sul fronte dell’occupazione che nella seconda parte del 2006 è cresciuta di un misero +0,4% configurando un certo immobilismo. Gli imprenditori sono ottimisti per il 2007 solo il 18% degli intervistati prevede ridimensionamenti mentre il 22,7% prevede una ripresa delle assunzioni con una crescita dei posti di lavoro che nel 2007 dovrebbe superare il 3%. Nel 2006 la propensione all’investimento è stata buona con un +7,3% va detto però che mentre il 35,8% è stato indirizzato al rinnovo delle attrezzature e il 21% all’acquisto di nuovi automezzi la restante parte si è orientata verso l’acquisto di immobili. Per il prossimo semestre le politiche di investimento rivelano un atteggiamento più prudente da parte degli operatori con il 17,2% già intenzionato ad investire contro il 20% di fine 2006. Segnali confortanti sono venuti dall’export cresciuto dal +3,5% e le previsioni sono buone anche per i primi mesi del 2007 con una crescita oltre il punto percentuale, va detto però che otto imprese su dieci non ritengono che il volume di fatturato verso l’estero subirà particolari variazioni.

Artigianato e piccola impresa

Il 2006 si è chiuso per le imprese artigiane con un miglioramento delle performance economiche ma senza decisi segnali di ripresa, va detto però che ci sono segnali di movimento con il livello della domanda e il fatturato che a fine 2006 sono cresciuti dello 0,4%; sul fronte occupazionale il 2006 ha visto una riduzione dei posti di lavoro ma se nel primo semestre il calo è stato del 2,2% nel secondo è stata dello 0,8% e nel 2007 si stima una crescita occupazionale superiore al 4% ed una conferma della propensione all’investimento.
Più stabile l’andamento della piccola impresa che ha chiuso il 2006 con incrementi del livello della produzione/domanda, +0,7%, volume d’affari, +0,4%, occupazione, +0,9%, e con un’impresa su cinque che ha effettuato investimenti. Nel prossimo semestre si attende una crescita nella produzione/domanda dello 0,2% e del fatturato dell’1,3%, positivo anche il dato relativo agli investimenti previsti dal 23,5% delle imprese.

I settori di attività

Per il settore della produzione il 2006 si è chiuso in equilibrio con una prima parte dell’anno in evoluzione ed una seconda in peggioramento con produzione e fatturato diminuiti del -0,4% e del -0,9%; per i primi mesi del 2007 si dovrebbe respirare un clima migliore e le prospettive degli operatori del settore si traducono in una crescita della produzione dell’1,7%, del fatturato del 2,2%, degli ordini del 2,8% e del numero di occupati del 3,6%. Continua il trend positivo della meccanica e macchine, ed anche il settore della chimica, plastica vetro, carta evidenzia progressi significativi di produzione e fatturato, ma bassa propensione ad investire. Andamenti stazionari vengono segnalati nel comparto del metallo mentre negli altri comparti si evidenziano dinamiche più o meno negative che riflettono una situazione ancora di transizione, a soffrire sono l’alimentare, il comparto del mobile e legno e l’elettrica ed elettronica. Va decisamente male per le aziende del tessile, abbigliamento, concia che per non si aspettano segnali di ripresa.

Il 2006 per le aziende del settore dell’edilizia è stato caratterizzato complessivamente da un andamento stazionario con un frenata del processo di crescita, una situazione di transizione che si dovrebbe protrarre anche per i prossimi mesi con un incremento significativo solo nell’occupazione, +3%, mentre il livello della domanda subirà ancora un leggero ridimensionamento, -0,4%, che però non sembra influire sull’andamento del fatturato, +0,6%.

Per quanto riguarda i servizi alle imprese nell’arco del 2006 il settore è stato protagonista di un processo di crescita che però non sembra trovare soluzione di continuità nel prossimo semestre con un -1,2% per la domanda e un -0,6% per il volume d’affari, nonostante questo il 18,9% ha programmato investimenti per i primi sei mesi del 2007.

Per i servizi alle persone nel corso del 2006 si registra un perdita della domanda superiore al punto percentuale, con una riduzione del volume di affari dello 0,3% e una pesante emorragia di posti di lavoro a -4,4%. Per il 2007 si attende un’inversione di tendenza con un recupero del numero di addetti, +3,4%, e con una crescita della domanda a +2% e del fatturato a +1,3%. La cautela degli addetti è evidente nella propensione all’investimento: solo l’8,4% ha già programmato di investire, mentre il 4,5% lo farà solo in caso di necessità.

Le dinamiche provinciali

Contrariamente con quanto registrato nelle due precedenti rilevazioni, a luglio e a febbraio del 2006 le province presentavano andamenti diversi che portavano alla creazione di tre gruppi con performance simili, ora la situazione è più stabile e tutte fanno registrare elementi di difficoltà più marcati per Ravenna, Ferrara e Reggio Emilia.

Bologna chiude il 2006 con un bilancio di sostanziale equilibrio con tendenze leggermente negative nella produzione/domanda e fatturato, mentre una leggera prevalenza di andamenti positivi si ha considerando ordini e occupazione; nel 2007 non sono attese particolari evoluzioni, anche se si auspica un generale miglioramento delle performance in tutti gli indicatori. Le imprese della provincia di Ferrara continuano ad avere andamenti negativi per produzione/domanda e fatturato che prolungano l’andamento incerto già registrato nella prima parte dell’anno con l’occupazione in calo del 3,2%. La provincia di Forlì-Cesena ha chiuso il 2006 non mantenendo i livelli dell’anno precedente ma per i prossimi sei mesi si attende un certo progresso, soprattutto nell’occupazione, ed una buona propensione ad investire.
La situazione congiunturale di Modena evidenzia ancora elementi di difficoltà con il saldo della produzione/domanda a -17,2%, quello del fatturato a -15,2%, e quello occupazionale a -5,1%, uno stallo che si protrarrà anche nel 2007. Dopo la crescita del 2005 la provincia di Parma ha chiuso il 2006 con un assestamento più marcato nel secondo semestre in cui produzione/domanda e fatturato hanno fatto registrare saldi di opinione negativi, -16,1% e -20,1%. Nel complesso nella provincia di Piacenza il 2006 non è stato caratterizzato da performance di crescita ma dal mantenimento dei livelli dell’anno precedente; per i prossimi sei mesi si attende un certo progresso nella produzione/domanda e nel fatturato, ma soprattutto si dovrebbe sbloccare il mercato occupazionale. Le aziende della provincia di Ravenna hanno chiuso il 2006 con il saldo della produzione/domanda a -17,8% e quello del fatturato a -9,2% ma con una maggiore propensione ad assumere piuttosto che a licenziare, andamenti che resteranno invariati nei prossimi sei mesi. Per la provincia di Reggio Emilia nella seconda parte del 2006 si sono registrati andamenti negativi per domanda e fatturato che configurano però, anche nel 2007, una fase più di assestamento che di involuzione. Più rosea la situazione delle imprese in provincia di Rimini che hanno visto migliorare tutti gli indicatori nella seconda parte del 2006 con tendenze positive, che dovrebbero essere consolidate nel primo semestre del 2007.
















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